sabato 5 giugno 2010

angelo mio...

Ore 16.07 del 5 giugno 2010

Ho pensato di far parte di un nuovo mondo. Di avere la chiave di accesso per entrare in possesso di uno status –quello di madre- che mi poteva permettere di scoprire un mondo di cui non conoscevo nulla, di assaporarne il sapore e poter essere in grado di osservare il mio corpo cambiare per accoglierti. Due cuori in uno. Tutto questo mi è sembrato un miracolo incredibile. Ho parlato con te, ho giocato con te, ti ho chiesto un consiglio, finchè l’ansia non ha preso il sopravvento. Qualcosa non ha funzionato e già una settimana fa ho capito che stavi prendendo un’altra strada.
Te ne sei andato senza nemmeno poi tanto silenzio, con il rumore che ti si addice, come quando sei arrivato e mi hai svegliato dal torpore di questo triste mese. Bel carattere il tuo. Arrivi di corsa con una forza che mi ha sconvolto e con lo stesso impeto te ne vai. L’ho capito subito sai, che ti eri già stufato di me, con tutte le paranoie, le ricadute, i miei pensieri negativi. Ma io sono la tua mamma angelo mio, lo sapevo che c’era qualcosa che non andava, e a te lo posso dire senza essere presa per una pazza visionaria.
-l’ecografia non rileva camera gestazionale, il suo endometrio si è assottigliato, monitoraggio delle beta per un mese, continuerà da sola ad espellere il “materiale”-ascoltavo sollevata e pugnalata, guardando negli occhi Fabio, per dirgli di non guardare, che io ce la potevo fare, ma lui no, che io già lo sapevo da due giorni, che io lo sapevo, lo sapevo, lo sapevo.
-succede a tante donne signora, siamo animali non molto fertili, le percentuali di aborto al primo trimestre sono altissime, è la natura che sceglie per noi-
Quindi se la natura ha scelto per te, tu non volevi rimanere amore mio. Hai scelto di venire da me, baciarmi con un soffio e di nuovo volare via.
-non dire alle persone che non tu ce l’hai fatta. Ci sono anch’io. Noi non ce l’abbiamo fatta-
Quello che ci hai lasciato amore mio, è l’amore tra il tuo papà e la tua mamma. Ho visto vomitargli tutto il dolore e trasformarlo in un abbraccio stretto intorno al cuore. E ho capito quanto la nostra unione è diventata ora ancora più forte, anche se non ci sei più.

Da oggi, nei miei pregressi, davanti ad un dottore che diligentemente compilerà la mia anamnesi, dovrò confessare il tuo aborto. Io che non pensavo minimamente potesse toccarmi questo dolore, io che ti ho rincorso per mesi, pensando solo alla prima volta in cui avrei visto quel test positivo. Io che –a me non può succedere-, io che, mi disperavo all’arrivo del ciclo mensile. Mi sono trasformata in quello che non volevo diventare: una donna ansiosa che guarda ad un presente fragile senza chiedersi minimamente come sarà il suo prossimo futuro. Ora tutto è diverso. Un'altra me, un altro Fabio, tesi ad ascoltare i tuoi primi passi verso di noi. Ora tutto è diverso, un’altra luce, un altro colore, un altro mondo. Ora, noi due siamo una sola cosa, nell’attesa di incontrarti ancora.

Nessun commento:

Posta un commento

grazie per essere qui.