giovedì 3 giugno 2010

no.

ORE 18.45 del 2 giugno 2010

…è così strano…sopra di me sento le grida di mia nipote che gioca….vita… e tu piccino mio probabilmente già non ci sei più. Vita e morte insieme, come spesso nella mia esistenza.
Sento sussurrare Fabio di là, nell’intento di raccontare quello che nemmeno lui vuole credere, ma ha bisogno di parlarne con qualcuno. Io non ho fatto altro che sovraccaricarlo di tensioni emotivi in tutti questi mesi.

ORE 9.43 del 3 giugno 2010

..te ne sei andato.sei tornato in cielo- hai pensato che questo mondo non faceva per te. Hai assaggiato la vita e hai creduto che non era fatta per te.
Tuo papà sta male. Non voleva credere che gli avevi fatto questo. E’ disperato. Le sue lacrime mi hanno distrutto, più di ogni altro dolore. Piangeva e urlava che sei il nostro angelo, che ora abbiamo un altro angelo che prega per noi .
Perché te ne sei andato?
Perché non ti sei fidato di me?
Tante persone hanno pregato per te. Io non ho pregato. Mi sono chiesta perché pregare se il Signore aveva già deciso che tu non eri adatto a questa vita. Pregherò il tuo essere quello che sei, non la richiesta di tenerti attaccato a me a tutti i costi. Non è rassegnazione la mia, è consapevolezza. Io l’ho capito che te ne eri andato già da qualche giorno. I miei attacchi di ansia non erano ingiustificati. Dentro di me sapevo che c’era qualcosa che non andava. La paura aveva superato la felicità di averti con me. C’era qualcosa che non andava e io lo sapevo. Devo imparare a fidarmi del mio istinto e avere fiducia in me invece che colpevolizzarmi sempre che sono io ad avere un brutto carattere e che non riesco a vedere il bicchiere mezzo pieno. Invece sapevo quello che stava succedendo e mi sono imposta di non vederlo.
Ti ho sentito distintamente quando sei arrivato e ho sentito quando te ne sei andato.
Ho pensato fosse un dono di Pamela il tuo arrivo e chiunque altro ora penserebbe di essere un cretino ad aver creduto a questo. Invece no. Sei stato un dono giusto perché lei mi ha protetto e ha protetto te su un eventuale malformazione o dolore che avresti avuto se fossi venuto alla luce con queste premesse. Devo ringraziare comunque il Signore di avermi dato il dono di sentire dentro di me una nuova vita: la più bella sensazione che io abbia mai provato. Devo ringraziare chi mi è stato vicino in questo momento. Devo ringraziare il mio amore, perché ora siamo una cosa sola, unica ed indissolubile per sempre, perché ci leghi tu angelo mio, che sei il frutto del nostro amore.
Tu guiderai tuo fratello verso di noi, lo aiuterai affinchè il suo cammino sia facile e sereno. Lo terrai per mano finchè non vedrà la luce.
Tu mi hai cambiato in due settimane di vita. Mi hai dato tutto. Ora ho bisogno del dolore. Per un po’. Poi imparerò a stare senza di te.

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