sabato 26 febbraio 2011

ma come si fa?




oggi


allora, eccomi qua.
11° PO con la temperatura basale al cardiopalma. Nessun dolore mestruale, nessuna sensazione, uno stick di ovulazione di poche ore fa, bianco candido e il progetto del mese prossimo. Succede che il mese prossimo ricominciamo a "sfruculiare" per capire. Anche se io non lo so se voglio capire. Vorrei tanto non soffrire per averti, ma sembra che questo non sia la nostra strada.

Pensavo che, il concepire un figlio, è una cosa talmente difficile da paragonarla ad una vincita al superenalotto. Quindi impossibile praticamente!!!
eppure.
Eppure ci sono persone che mettono al mondo figli senza nemmeno avere il tempo di pensare ad averne uno. La maggior parte. Il fatto di essere circondata di mamme con la pancia, bimbi piccoli e grandi, negozi pre-mamam, giostre, zuccheri filati, colori colori, qualcosa vorrà pur dire? no? Possibile mai che tutte queste persone hanno avuto le difficoltà che abbiamo noi per portarti a casa? no.

Mettere al mondo un essere umano è facile.
Questo è il punto.
E' la cosa più naturale del mondo.
Siamo stati pensati per questo.
Riprodursi.
E noi non ci riusciamo.
Non è normale.
Non mi va più di credere alla storiella che oggi siamo stressati, presi dal lavoro e dalle carriere, dalla vita frenetica, che i figli si fanno a quarant'anni, che il cibo e l'alcool, che il pensiero fisso...
non è così!!!!
Io dedico la mia vita a te, e tu non ti decidi ad arrivare. Forse non vuoi più.
Forse questo "alla fine arriva mamma" ti mette paura.
Sono circondata da donne che hanno difficoltà a concepire e quelle che ci sono riuscite senza nemmeno pensare, invece fuggono da me come se avessi un male incurabile.
"non ci dovete pensare"
"ora vi mettete calmi e vedrete quando meno ve lo aspettate arriva"
"state tranquilli"

non è così. Conosco varie donne che, non sono tranquille, non hanno un compagno stabile e sono emotivamente instabili, non hanno un lavoro, una casa, oppure pensano troppo al lavoro, eppure fanno figli.
Stronzate!
Sono un egoista, come quelle persone che mettono al mondo bambini e poi se ne fregano!
Sono un egoista che per paura di scoprire che c'è qualcosa che non va, mette la testa sotto la sabbia.

Guardo i miei nipotini. Mia cugina si vuole separare dal compagno, padre dei tre bimbi, sul perchè non è oggetto di mio interesse, fatto sta. Fatto sta che è stata in grado di dirmi che quando parte per viaggi di lavoro, stacca la parte del cervello riguardante i suoi figli, per non soffrire della loro lontananza, e non li chiama e si dimentica di loro. Dice "lo faccio perchè se no sarebbe troppo difficile partire".
Ma davvero è possibile?
Io mi chiedo, davvero è possibile dimenticarsi di un pezzo di te? Davvero il nostro cervello è in grado di fare questo? Allora perchè io non riesco a staccarmi da te.

E' questo?
E' per questo "alla fine arriva mamma" che non torni più?

Ma come si fa?

giovedì 10 febbraio 2011

1+1=3




or dunque, la conta è contata."bene, ci sono molti follicoli qui, e uno è dominante. vede qui? 12 mm. Deve arrivare circa a 20, siamo all'11pm, le dico subito che non ovulerà al 14mo. il follicolo cresce di 1 mm al giorno e nell'ultima fase cresce di più" ... a conti fatti ovulerò (spero) al 16mo pm.ecco qua.il resto? il resto niente."è tutto a posto là dentro? non c'è niente? cisti, polvere, che ne so, qualcosa tipo garza, un libro, un pezzetto di cuore, che ne so. è tutto a posto dunque. e l'utero è sempre retroflesso? si, lo è, ma in effetti è mobile. niente di nuovo".

ok. allora?

allora non si sa.questo è quello che ho capito.

Obiettivamente non è così, dovrò fare i classici dosaggi ormonali (un'altra volta) al 3° pm e al 21°pm, e intanto mi faccio subito quelle di controllo del fegato (così tanto per ricordarmi che un problema stava pure lì ma che con la ricerca non centra niente) e quelle della tiroide, perchè sono passati tre mesi da quando ho iniziato l'eutirox e così vediamo se sta influenzando il ciclo. Perchè, signori e signore, la mia tiroide funziona, la gine è perplessa sull'assunzione della magica pasticchina perchè il mio ciclo è (pure) regolare e quindi, verifichiamo che non stia influenzando in qualche modo la mia regolarità?

Domanda: ma io l'eutirox non l'avevo preso per facilitare una gravidanza? e ora potrebbe essere un problema? uhm.va bene, soprassediamo.

La domanda prima dell'ecografia in realtà è un'altra:

"allora, cosa volete fare?"io e fabio ci guardiamo e rispondiamo "non lo so, che dobbiamo fare? un controllino?"e lei ci dice che si, chiaro, ora lo facciamo, ma intendeva dire un'altra cosa.


Vogliamo continuare a provare naturalmente e aspettare che arrivi o vogliamo iniziare un altro tipo di percorso?


così. secca.non me l'aspettavo.credo di essere diventata rossa come un pomodoro maturo e ho sentito la gocciolina di sudore scendere dietro la nuca.Ho tirato fuori un filo di voce, l'unico che sono riuscita a recuperare e ho risposto: "ma non facciamo analisi di verifica, capiamo se è il caso? cioè io non sono pronta, ecco. non sono pronta. non lo so".

Credo di aver anche balbettato, o forse no, ma certo in un attimo si sono sgretolati i miei tentativi di sembrare che io le cose le so tutte e me le aspetto tutte.

Quando le senti quelle parole rivolte a te, ti dici che non può essere, che non è possibile che si sta avvicinando il momento di doversi mettere gli scarponi chiodati per andarti a prendere questo figlio, perchè la salita è diventata così ripida che con le normali scarpe da trekking proprio non ce la fai ad avanzare.

Ma io voglio le ballerine, quelle senza tacco, con la punta rotonda e che non fanno male nemmeno dopo dieci ore di cammino. Perchè? Perchè secondo me io non ho nulla che non va. La mia sensazione è questa.

E allora? Allora ho paura di essere entrata a far parte di quelle donne che non hanno un problema ma che non si riproducono. Ho paura che quelle leggende che i nostri ovuli e i nostri spermini non si innamorano quando si incontrano, siano vere. E come si fa a tenere insieme due che non si amano? non è nemmeno giusto. Ecco. Questa è la mia più grande paura ora.

Quasi avrei avuto voglia che mi si dicesse che c'è un problema. Che poi, per carità, magari faccio le analisi e scopriamo che c'è (tiè!) ma insomma...mi par di dubitare.

Allora?allora credo di aver trasmesso tutto quello che ho scritto in un nano secondo attraverso i miei occhi .

La gine fa una pausa e dice:

"se volete, se ve la sentite, iniziamo un monitoraggio ecografico dell'ovulazione. Mi chiama il primo giorno del ciclo e prendiamo un appuntamento per iniziare all'8° PM il monitoraggio. Magari scopriamo che ha gli estrogeni bassi. allora le dò un pasticchina per aiutarla ( e io fra me dicevo che lo so cosa è, è il clomid, lo prendeva Tania, vuoi che non lo sappia? ma non dico nulla)" e poi mi parla del clomid (sorrido).

Poi mi dice che magari una possibilità è che io vada in menopausa precoce (io?????ioooooo?????? stai scherzando spero!) e allora congeliamo gli ovuli, ci curiamo e poi li riprendiamo quando è ora.

Eh?!?

"ovviamente non la voglio spaventare, le sto dicendo quali sono tutte le possibilità. ma non sarà il suo caso di sicuro" ah, ecco. dicevo io.

Il mio bambino congelato no. non lo posso sopportare.

Va bene, e dunque. E dunque, non lo so se iniziamo a monitorarci. Il consorte naturalmente sembrava piuttosto entusiasta alla notizia, perchè loro fanno tutto come se "tutto" potesse essere paragonato al montaggio del motore di una motocicletta.

Tutto ha un senso.

Peccato che questo non lo ha.

Sapete una cosa? non lo so perchè, ma il mio istinto mi dice che io sto bene.

Intendiamoci, li farò questi esami, poi farò tutto quello che mi diranno di fare per andare a prendermi il nostro bambino. Ma ora no. Non sono convinta che questa sia la strada giusta. Non sono affatto convinta. E non voglio entrare nel club delle aspiranti madri senza una causa o una ragione per cui rassegnarsi definitivamente a lasciare la nostra stellina lassù in cielo. Forse perchè noi una stellina ce l'abbiamo già che ci guarda da lassù, e credo che questo sia un buon motivo per aspettare ancora un pò che l'altra stellina si decida a scendere.


non so, spero di non sbagliarmi. lo spero con tutta me stessa.

ho fatto il conto


...ho fatto il conto di tutti i giorni passati a cercare questo bambino.Tra un'ora visita dalla ginecologa che amo tanto e che non mi vede dall'aborto ma che mi ha sentito nel frattempo.ho messo insieme diligentemente tutte le analisi e gli esami fatti, compresi quelli della tiroide che sono freschi freschi e che lei non conosce.Ho messo insieme tutti i cicli dal 2009 a oggi e con tenerezza ho segnato il buco di quando sono stata incinta. ^_^ I miei cicli sono stati sempre di 30 giorni, incredibile. Tranne gli ultimi 4 che hanno altalenato tra i 25 e i 28, chissà se sta succedendo qualcosa. :unsure: Oggi è l'11 PM e la gine sembra contenta perchè così potrà vedere il follicolo, io spero ci sia più che altro. chissà a che punto sta 'st'impunito.e così vado, con il cuore in gola, cercando di non sembrare troppo ansiosa e troppo agitata. Mi segue il marito con il suo spermiogramma che io avevo archiviato come mai fatto, tanto non ne avevo mai tenuto conto, e che invece, orgogliosamente, vuol far vedere alla mia gine. come a dire "guardi signora, ci sono anch'io, ho fatto quello che mi avete chiesto, posso fare di più? potete togliere qualche esame a mia moglie?"santo uomo. raro uomo.
e così, vado.tornerò vincitrice con il follicolo in pugno!spero.

mercoledì 9 febbraio 2011

libertà è soddisfazione


non so se avete letto il mio pezzo sul GRANDE BUCO che ho postato ieri sera...ieri è stata una brutta giornata, tutta la mia rabbia è esplosa all'improvviso. Ho avuto un attacco fortissimo di rabbia e ho urlato talmente tanto che ieri sera ero senza voce. Sapevo sarebbe accaduto. Provavo un senso di ingiustizia tale che avrei potuto sollevare il mondo e non farmi male. Poi ho pensato che dovevo fare qualcosa, mi sentivo una tigre in gabbia, e ho incominciato a scrivere. Oggi ho saputo che il pezzo sta andando dritto a chi doveva leggere e che ha fatto male. So che tutti i colleghi di mio marito hanno letto e sono rimasti con la bocca spalancata, so che presto lo leggeranno i capi. Sto cercando di inviarlo a siti che raccolgono questo tipo di lettera-denuncia, non so se mi potete aiutare. In ogni caso, se volete, potete cmq diffondere come credete. Stamattina lui ha potuto parlare con il capo e se non altro ha potuto vomitargli (con signorilità si intende, lui non è cafone come me) tutto quello che in sintesi è scritto sul pezzo. Mi ha detto: "ti ho difeso", lui difende me? io devo difendere lui che è tutto il mio mondo e tutta me stessa. E così l'ho aiutato a liberarsi finalmente, per stare meglio. Spero.

martedì 8 febbraio 2011

STORIA DI UN CREDENTE




Sono una donna di 37 anni. Li compirò tra 2 mesi, tanto vale abituarsi e cominciare a dirsi che ne ho davvero trentasette.
Ho fatto uno sbaglio nella mia vita: pensare che la mia laurea potesse servire a garantire il mio sostentamento: non ho mai pensato al mio futuro, mi è sempre bastato pensare solo al presente. Non aspiravo a tanto, e forse questo è il mio più grande sbaglio.
Sono una moglie anche, da tre anni. E mio marito è un altro che ha sbagliato nella vita, si è laureato pure lui.
Abbiamo creduto che qualcuno si doveva pur prendere la briga di portare avanti le cose, e dunque, ci siamo impegnati e abbiamo combattuto fino ad oggi, e abbiamo creduto che le nostre menti potessero viaggiare e lavorare da sole, svolgendo la libera professione che non ci ha reso schiavi ma ci ha reso comunque poveri. Eppure, non mi sono mai veramente pentita di questa scelta. Fino a quando non abbiamo capito che i figli stanno tardando ad arrivare, che probabilmente non c’è qualcosa che non va, ma che semplicemente ci siamo mossi tardi, e che il tempo perso a cercare di riuscire a diventare quello che non saremo mai, quello no, non lo recupereremo più.
E ora siamo per strada, e, se pur metaforicamente parlando ora, lo saremo fisicamente presto nei prossimi mesi, se la situazione non cambierà.

C’è un modo di svolgere il lavoro qui in Italia, nel nostro amato paese che non abbiamo mai voluto abbandonare, che accomuna tutte le realtà, le piccole e le grandi e che ci fa riconoscere tra tanti nel mondo.
C’è una piccolissima società fatta di tre, quattro persone. Queste poche persone lavorano per una Grande Società (la GS si può dire vero? Tanto il supermarket non esiste più) e scavano buchi nella Capitale. Scavano buchi? Si. Lo fanno.
Un giorno si sente la notizia che nella Capitale si sta per scavare un lungo lungo buco, il più lungo d’Europa. Pensa un po’. E allora che fanno queste poche persone? Pensano che ci vogliono provare pure loro, pensano che ce la possono fare. Pensano e fanno. O meglio, fanno grazie al lungo abbraccio della GS che li tiene d’occhio da lontano. E così che nasce la piccolissima società (la ps, che non sta per pronto soccorso). La GS e la ps vanno a braccetto e insieme entrano a far parte del Consorzio dei Piccoli e dei Grandi (il CPG, chiaro no?).
Bene.
E che fa uno degli omini più furbi e in gamba della ps? Si inventa una cosa. Pensa: “ma questo lungo lungo buco qualcuno lo vorrà pur guardare dentro come è fatto no? A qualcuno interesserà sapere cosa succede nel buco 24 ore su 24. E in effetti, a qualcuno interessa (in verità l’interesse viene sollecitato dalla GS) e l’omino furbino chiama questa cosa MONITORAGGIO. E che è? Diranno in molti. MONITORIAMO. NOI MONITORIAMO. Bè, acclamazione e plausi. Nel frattempo la ps cresce, all’inizio piano piano, poi velocemente.
Era l’agosto del 2006 quando mio marito si imbatte in questo omino furbino della ps e affascinato dai racconti e dal futuro, entra a far parte di questa realtà. Che fa lui? Rinuncia alla libera professione, si vabbè ha la partita Iva aperta, ma poi quella magari la si chiude quando verrà assunto dalla ps, oppure no, magari serve a coltivare il sogno della libera professione che in quel momento viene chiuso in un cassetto.
In realtà, anche il lavoro nella ps si trasforma ben presto in un sogno. La notizia del MONITORAGGIO DEL BUCO DELLA CAPITALE, entusiasma tutti, accende gli animi, e fa credere che forse, da una piccolissima realtà, fatta di giovani laureati, e solo laureati, che credono in quello che fanno e non abbandonano il campo se non hanno la tredicesima, lo stipendio alto e la liquidazione, forse si può cavare più di un ragno dal buco (che in questo caso ci sta tutto). La ps diventa di circa venti persone. Alcune non ci credono e abbandonano il campo. L’omino chiama a raccolta il gruppo e fa loro un discorso: “dovete credere a questo progetto perché sarete ricompensati”. E chi ha il coraggio di dire che la partita iva è ancora aperta? Che in cantiere senza sicurezza forse non è il caso, che forse per 1000 euro si meriterebbero di mangiare in mensa e non doversi comprare un panino per strada…e chi ce l’ha questo coraggio. Ci si crede e si va avanti.

Si va avanti. La ps cresce ancora. Vengono raccolte altre persone. Altre partite iva. Strano? No. I vecchi, quelli che c’hanno creduto fino in fondo, ottengono un contratto a tempo indeterminato. A mio marito no. A lui viene detto che pensavano di fargli un favore, perché è un bravo professionista e che deve coltivare questa capacità anche fuori della ps. Di non preoccuparsi perché verrà trattato come gli altri, che non deve pensare che è diverso.
Lui non dice che con un contratto si ottiene il mutuo in banca, si pagano le rate, si ha la tredicesima e (attenzione!) il trattamento di fine rapporto. Io mi arrabbio ma finisce lì. Ci dobbiamo credere.
Ad un certo punto a qualcuno viene il dubbio che forse, dico forse, l’offerta lavorativa della ps andrebbe differenziata, che il grande buco prima o poi finirà e che l’unica cosa per cui si è lavorato fino a quel momento è il monitoraggio, viene in mente che forse, si dovrebbe organizzare una forza manageriale in grado di strutturare la ps, come si fa per le aziende. Ad un certo punto, qualche vecchio credente comincia a chiedersi come mai il suo lavoro è uguale ad un neo assunto e come mai quel salario non cresce. Mai.
Ma si va ancora avanti. La GS chiama e la ps risponde. Il Consorzio vuole, esige, bisogna andare avanti. Il grande BUCO chiama.
E si va avanti.
Fino ad oggi.
E’ appena passato il natale. Non ci sono state ferie perché il Consorzio deve far vedere alla gente che i cantieri sono sempre aperti. La ps obbedisce, i laureati pure. Niente ferie, niente famiglia, niente vacanze.
Finchè un bel giorno di gennaio la ps manda una mail ai laureati. – la GS è in crisi, il Consorzio pure, il buco però chiama e la capitale pure, dunque, IL MONITORAGGIO DEL BUCO non si fa più, perché in fondo diciamocelo, a nessuno è mai interessato davvero cosa succede nel buco, e quindi bisogna tagliare perché la GRANDE MAMMA non ha più da mangiare per i suoi piccolini, e la ps è ancora piccolina (che che se ne dica) e quindi va sacrificata. Ma la MAMMA è grande e buona, e dice alla ps che se resisterà fino a giugno con la metà delle persone, qualche briciola la concederà ancora.
Questo è più o meno il testo della mail condito di parole che in gergo tecnico significano: fregati.
E indovinate un po’?
Il marito laureato con partita iva e credente da 5 lunghi anni, da marzo è senza papà e senza MAMMA. Gli dicono che ci dispiace tanto, e allora lui dice loro che ci credeva. Ma come. Cosa. E giù le lacrime di vetro dell’omino furbino (che nel frattempo è diventato un omone ciccione), però siamo sicuri che la tua professionalità, la tua serietà e bla e bla.
E il TFR? E il preavviso? E, udite udite, la possibilità di chiedere l’assegno di disoccupazione (per andare avanti finchè non si trova altro si intende)?
Si sa. Noi liberi professionisti-laureati a partita iva non le vogliamo queste cose. Fanno parte di un mondo lontano, per cui lottavano i nostri padri, per cui i nostri figli non ci vedranno morire.
Noi no. E si parla di meritocrazia da qualche parte.
E la ps? Morirà. Me lo auguro. Perché tanto il monitoraggio non serve per un buco così grande, o perché si è mangiato talmente tanto prima che ora serve una dieta forzata, di quelle che alimentano una persona anoressica. E l’omino furbino ciccione? Tornerà da mamma GS, farà un po’ di coccoline per ripartire poi di nuovo con un altro buco, altri mariti laureati, altri sogni da realizzare.

Perché in fondo poi, è una storia a lieto fine, no?