sabato 20 agosto 2011

partenze





Finalmente è arrivato il momento di salutarvi anche per me...strano ma sono talmente carica di adrenalina e stanchezza e il mio cervello continua a lavorare che quasi non ho più voglia di partire. Ma per me è sempre la stessa storia: ho la sindrome delle partenze: vorrei portare con me sempre tutta la mia casa, le mie cose, il mio ambiente. E infatti non sono capace a fare le valigie.
Sono un'abitudinaria che si affeziona allo spazio che vive, e questo è stato uno dei motivi per cui ho deciso di fare l'architetto. Oggi, quando saremo arrivati, dopo aver sistemato le valigie, comincerò ad attaccare il mio pareo da mare dietro la spalliera del letto, mi occuperò di una piantina grassa che ruberò nell'aiuola dell'autogrill in autostrada, apparecchierò la tavola con le mie tovagliette da colazione.
No. Non sono una viaggiatrice. Sono una stanziale. Però mi sposto eh. E amo poi vivere il nuovo posto dove vado, anche solo per tre giorni. Lo faccio mio, ma non lo vivo da turista: provo ad immaginare cosa significa viverci tutti giorni.
Così facendo ho camminato sulla neve fresca per andare a scuola in una Vienna gelida, ho preparato il mio matrimonio a Monaco, ho lavorato ad Otranto, ho partorito a Praga, i miei figli sono cresciuti a Budapest.
Non male.

ok.
stasera non sarò su una spiaggetta a godermi il tramonto sul mare, sarò su uno scoglio con il sole alle mie spalle e il mare che si dora di riflesso. Mi piace tornare nello stesso posto per rilassarmi, per i motivi di cui sopra. Ritrovo pezzetti di me, di noi, ovunque, e questo mi rilassa. Ne ho bisogno. Tanto.
Dunque vado, noi ci leggiamo cmq, perchè la tecnologia mi segue da quando viaggio e perchè, ho bisogno di portare anche voi con me per stare bene, in ogni caso, lo sfizio me lo tolgo lo stesso:
ciao a tutteeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!ci becchiamo al ritornoooooooooooo!!!!

venerdì 12 agosto 2011

Svegliarsi la mattina






Mi alzo ad occhi chiusi, la prima cosa che devo fare la mattina appena il mio corpo accenna al risveglio, non il mio cervello (ci tengo a sottolinearlo), è fare pipì. Manco avessi bevuto litri di acqua. Comunque mi basta quel sorsetto prima di addormentarmi, che si accumula si accumula si accumula nella mia vescica e al mattino devo essere velocemente eliminato. Dicevo che mi alzo ad occhi chiusi e ogni cmq del mio corpo mi fa male, sempre, a prescindere da quello che ho fatto il giorno prima. Il risveglio per me è un trauma e il mio umore è pessimo, non devo essere nemmeno sfiorata nella prima mezzora di vita, il tempo di mandar giù la mia pasticchetta di eutirox e aspettare che faccia effetto. Invece ho un inquilino nel letto che si sveglia appena faccio un respiro diverso, ma poi si riaddormenta, e invece io mi sveglio definitivamente. Pur essendo questo il secondo giorno di ferie, i miei occhi si spalancano comunque alle sette del mattino in questi giorni, forse perchè ho ancora l'adrenalina e la stanchezza delle giornate passate, dell'anno passato, del periodo di merda appena passato, il cui colpo di coda è stato pesante (maledetto! ma ora è finita! e questa è un'altra storia) e dunque, la prima cosa che devo fare è alzarmi di soppiatto e fare pipì. Lo faccio piano piano, per non svegliare l'inquilino, ma non basta. Appena appoggio i piedi a terra, sempre con gli occhi chiusi, la sua voce vigile (ma come fa??!) mi dice "dove vai? Anna dove vai???"     Ma dove vuoi che vada alle sette del mattino!!! Non ho un figlio che piange, la mia gatta ha deciso che in estate è meglio dormire sotto il portico e non reclama nemmeno la colazione, dove vuoi che vada se non a fare pipì????  E niente. Non riesco nemmeno a bofonchiare questo, non ce la faccio, quella non è un'ora che io posso considerare valida per la mia esistenza, e mi trascino in bagno trangugiando la mia pasticchetta.
C'è una cosa che mi rende felice invece appena uscita dal bagno (dopo mezzora, perchè tanto prima non posso nemmeno spararmi il caffe causa pre-detta pasticca), trovare la cucina pulita. Mi piace il raggio di sole che entra dalla finestra e che si spalma sul pavimento color cemento, bello, scelto accuratamente dalla sottoscritta e posato mattonella per mattonella, ma tanto bastardo, inclemente per quel che riguarda lo sporco. Lo guardi e si sporca, porcaccia. E quindi son soddisfazioni quando il sole non tradisce macchie e strisciate, manco ci fosse passata sopra una squadra di calcio (sempre in due siamo in famiglia!). E poi mi piace il lavandino di acciaio immacolato, asciugato la sera prima, dove non si vede nemmeno una goccia di calcare. Lo so, sono fisse da casalinga, ma a me questa cosa mi mette calma e mi rimette in pace con il risveglio. Preparo il caffe espresso. Prendo il passino con il caffe del giorno prima e accuratamente lo faccio cadere nel buco del lavandino, rispettando l'immacolato bacino. Accendo la macchinetta, carico una nuova polvere e attendo sempre ad occhi chiusi.
Arriva l'inquilino.
Decido che gli preparo io il latte stamattina, che è l'ultimo giorno di scuola, no, opss, ultimo giorno di lavoro.
Latte e orzo solubile che il mio tesoro ha scoperto che il caffe ci fa acidità la mattina (cecio!). Improvvisamente ricordo che io ho sempre litigato con orzo bimbo da piccola e che passavo le ore a schiacciare le bolle di aria e orzo nel latte senza mai riuscire a scioglierlo e bevendo sapori amari che si scioglievano solo in bocca. Mi spiega che il segreto è sciogliere in pochissimo latte due cucchiaini di orzo e fare la cremina prima, poi aggiungere il resto. Ah. Lo guardo come mi avessero rivelato il terzo segreto di Fatima.
Il mio caffe non esce. Facevo prima con la moka. C'è uno strano rapporto tra me e quella macchina dell'espresso, il primo caffe fatto da me non esce. Lui decide di ricambiare il favore e mi vuole ri-fare il caffe.
Avete presente l'attenzione chirurgica per il mio lavandino di prima? Ecco. Non arrivo in tempo perchè vedo come ad una scena a rallentatore aprire il rubinetto dell'acqua e indirizzarlo sotto il passino pieno di polvere pressata e bagnata: l'acqua colpisce violentemente l'obiettivo sparando la polvere nera per tutto il lavabo e oltre. Lui non si accorge minimamente della tragedia, io soffoco un urlo e spalanco gli occhi!!! Sono sveglia!!!!


Sono maniacalmente notturna lo so.
La mattina non è proprio la parte della giornata che preferisco.