venerdì 2 settembre 2011

diversa

oggi ho passato una giornata con mia nipote.
E' raro che questo accada ma pare che oggi le congiunzioni astrali siano a mio favore e così stamattina, abbiamo fatto il bagno in piscina insieme, poi lei si è fatta fare la doccia nel mio bagno di casa, si è fatta asciugare, vestire, phonare, senza mamma e nonna e senza capricci. Mio marito era al settimo cielo! e nel pomeriggio, siccome mia madre doveva partire per il we ce l'ha lasciata dopo la siesta e insieme abbiamo visto i barbapapà e poi, poi...l'abbiamo accompagnata ai giardini pubblici con le giostre! le famose giostre tanto decantate, di cui sento meraviglie da mesi!!

Siamo arrivati, io e mio marito, praticamente tirati da mia nipote che, espertissima, ci ha fatto vedere quali erano i suoi giochi quotidiani. ERavamo impacciatissimi, non sapevamo che fare, ci sentivamo fuori posto, non sapevamo dove mettere le mani, se la dovevamo seguire, se dovevamo giocare con lei, se se se....
ed io, che vivo in questo paese da quando sono nata, mi sono accorta improvvisamente, di quanto tempo è passato quando ho cominciato ad incrociare gli sguardi di persone più o meno della mia età e che io conosco perchè hanno sempre vissuto qui e che non vedevo da quando eravamo piccoli, persone che ora erano lì perchè a loro volta genitori.
Non potevo nemmeno fare finta di essere io la mamma di mia nipote. No. La teppista è ben nota nel luogo, come è ben nota la mamma (mia sorella).
Mi sono messa da una parte su un muretto e non sapevo che fare.
Mi sono sentita diversa.
Lo so che questa cosa che scrivo ora vi farà incazzare, ma il disagio della diversità è una condizione mentale che solo io posso debellare è vero, ma cmq, in un contesto, dove solo tu non sei mamma, non è facile fare "l'alternativa che combatte".
Anzi, me ne frego.
Io volevo essere una di quelle mamme sedute sulla panchina a discutere della scuola che sta per aprire, a sgridare il piccolo appena caduto, a parlare di cosa cucinare per cena al pupo. Poi io lo so già che queste cose non le farò comunque, ma non sta qui il punto.
Il sentirsi isolati è una sensazione terribile.
Subirla, è ancora peggio.
Fino a quando non senti gridare il tuo nome e guardi in direzione dell'altalena:
"guardaaaaaaaaa ziaaaaaaaa! senza maniiiiiiiiiiii!!!!"



Oggi pomeriggio, davanti alla tv, la sua mano che cerca la mia.

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