martedì 9 ottobre 2012

3° passo: io e la pma


Questo non è un vademecum per la procreazione assistita.
Il mio percorso è molto diverso da quello di altre donne.
Il risultato sin qua è il medesimo comunque.

Sulla sofferenza non dico nulla.
Ho spesso messo a paragone l'infertilità e la poliabortività, forse sbagliando, ma poi nel tempo, molte donne mi hanno raccontato cosa intimamente pensavano quando il loro test era per l'ennesima volta, negativo: quella mancanza, quell'assenza, ha elaborato un pensiero, quello di vivere almeno per una volta anche un aborto, pur di sapere che il proprio corpo è in grado di concepire. Pensiero fulmineo, a volte coccolato, a volte cancellato subito. Anche io ho avuto questo pensiero spesso. Ho pensato che non avrei voluto vedere beta positive se a queste si doveva sempre collegare una perdita, la perdita di mio figlio.
Oggi sono una poliabortiva e un'infertile.
Sono due doni che la natura mi ha fatto e con i quali sto imparando a convivere.
In questo contesto si è insediata e ha messo radici, la procreazione medicalmente assistita.

Oggi siamo al 6° giorno di stimolazione, al 17° di soppressione.  Posso dire la mia.
Finalmente posso dire la mia.

Credo sia il procedimento più difficile che una donna desiderosa di procreare, debba affrontare.
Naturalmente non posso parlare di un taglio cesareo, nè di un parto spontaneo difficile,  ma forse non è giusto nemmeno mettere a paragone queste difficoltà. Spesso mi è stato detto che la vera parte difficile è l'essere genitore. Non lo metto in dubbio, ma anche qui, non credo sia paragonabile.
Ancora un altro esempio, molte donne contestano l'espressione mamme si nasce, facendo presente che la responsabilità di un'altra vita ti fa superare ostacoli che prima mai si sarebbe potuto pensare di superare. Anche qui, non ho nulla da obiettare.
Eppure.
L'impossibilità di procreare, ti mette di fronte ad una te stessa che non conosci, ti costringe ad un'analisi profonda della coppia, ad un intenso processo alle intenzioni, per non ricadere nello sbaglio che senza figli non si vive. 
Eppure.
Fino ad oggi non ho vissuto tranquillamente questo processo.
Ho letto talmente tanto in questi anni da poter scrivere un'enciclopedia in merito. Ho compreso talmente tanto e appreso talmente tanto da poter restare con i piedi per terra, da non riuscire più ad attaccarmi ad un segno qualsiasi di speranza ed illusione. Ho spesso parlato di pma in termini che molti non hanno compreso. Ma come non userò mai l'espressione buca buca per le punture di GONAL-f e  come non chiamerò mai nani i miei figli, non penserò mai alla pma come al modo più pragmatico per ottenere quello che voglio, come se io fossi l'unico soggetto esistente nella creazione di un'altra vita.
Non è così.
La pma è la sintesi di tutto il processo di critica verso se stessi, verso il proprio partner e, non per ultimo, verso il proprio corpo.
Ci si ritrova nudi, di fronte ad un meccanismo ben oliato che va avanti da solo, quasi non servissi. Invece servi, eccome.
Alle undici di sera io mando giù un certo quantitativo di ormone stimolante, è la fregatura di farsi le punture da sole, e lo vedo scendere lentamente nel mio corpo, goccia a goccia. E' diventato un rito. Niente di romantico per noi. Una sorta di esaltazione della scienza. Un oscar da assegnare. E il mio corpo reagisce.
Poteva anche non farlo certo.
Ma perchè non dovrebbe farlo? Perchè dovrebbe privarmi di questo? Anche di questo?
Tutto sta qui.
Tutto gira intorno al rapporto con il proprio corpo.
Il mio mi ha tradito molte volte. Ogni volta che si è preparato ad accogliere una nuova vita e poi ha cambiato idea. Mio marito non approverà quello che sto scrivendo. Lui dice che non sapremo mai il perchè di quelle vite finite e che il mio corpo è sempre stato una culla accogliente e sicura, che ha reagito bene anche agli aborti (non ho mai avuto un raschiamento per esempio, nonostante tutto). Punti di vista. Il suo è quello del bicchiere mezzo pieno.
Lo amo per questo.
Perchè ama tutto quello che mi appartiene, anche se è brutto.
Eppure il mio corpo mi ha fregato anche in altre occasioni, quando piegata dai dolori, sono stata operata al fegato, due volte, a distanza di dieci anni. O quando il mio occhio destro ha cominciato a non funzionare più, ed io so che prima o poi, mi farà uno scherzo serio.
Piccole cose si.
Piccoli tradimenti che però nel tempo scavano, scavano dentro. Fino a maggio, quando la mia tuba se ne è andata via insieme al mio bambino e ad un pezzo di me, che non tornerà più.
Questo fa ora la pma con me.
Mi mette a nudo in balìa degli eventi.
Gli ormoni, e poi il mio dottore, e poi le medicine di contorno, e poi la scienza, e poi il protocollo, e poi la speranza, e poi il dolore, e poi la paura, decidono per me.
Io non ho il controllo di me stessa. E' questa, la vera parte più difficile.
Oggi pomeriggio, prima eco di controllo, sei follicoli a destra di sette mm circa, tutti a posto. A sinistra nell'ovaio dimenticato, due follicoli. Il mio ovaio sciolto, non più legato dalla tuba, se ne è andato giù giù in fondo, e non potrà essere raggiunto per il pick up. Ma il mio corpo chiama, come dicevo prima,  e a destra rispondono. Per fortuna.
Il mio dottore mi blocca dicendomi che ora basta. Ora è il tempo in cui io devo lasciar andare.
Lasciar andare.
Che devo fidarmi, che ora c'è lui. Che non posso controllare tutto. Che questo è il momento.
Fidarsi.

Questo è il succo della mia PMA.
Mettere il proprio corpo, lo scopo per cui, biologicamente siamo stati creati, l'essenza, il vero significato dell'essere donna, a disposizione degli altri.
Lasciar andare e fidarsi. 
Perchè altro non si può fare.
E sperare, sperare che il mio corpo non mi tradisca ancora.
Pregare che tutto vada come deve andare, al di là dell'obiettivo, che non andrebbe perso di vista, certo.
La pma è difficile.
E' quanto di più difficile una donna, desiderosa di avere dei figli, debba affrontare.
Ma rimango affascinata dalla dimensione in cui sto entrando.
Lasciar andare, passivamente osservare.
Non rinunciando al proprio io, da trasmettere geneticamente alla nuova vita.
Un meccanismo ben oliato. Una scoperta delle proprie potenzialità.
Anche questo è procreazione medicalmente assistita.
La sorpresa di poter essere in grado di creare così, anche se sembra innaturale, dal nulla, un essere umano.
Che crescerà, vivrà, grazie all'insieme di tutte queste debolezze, ma anche all'insieme di tutta questa forza, di tutta questa paura, di tutto questo coraggio.

Non sono io che scrivo.
E' il GONAL.
Fidatevi.



23 commenti:

  1. sei tu che scrivi, nessun farmaco può rendere così belli, così profondi, così consapevoli, così maturi.
    e, come t'ho detto ieri, 6 gust is megl che one.
    dovrò cominciare ad uncinettare 6 paia di peppine :o)
    ti abbraccio forte, amica mia
    ma col sorriso sempre
    anche se sembra fuori luogo nel dolore e nel travaglio che stai passando
    ti sorrido
    perchè ho fiducia in te

    Adelia

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  2. Dopo il commento di Adelia qualsiasi parola mi sembra un doppione. Anna, con la tua dolcezza e' tutto possibile, ne sono certa. Ti ammiro tanto.

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  3. Anna, tu hai un grande dono... sai trasferire tutto ciò che si sente in percorsi così difficili in parole...
    Ti leggo sempre... ma non commento mai...

    oggi ho deciso di farlo, perchè anche io mi sento in questo momento proprio come te... a nudo difornte a una me stessa che non conoscevo, costretta ad un'analisi profonda della coppia, ad un intenso processo alle intenzioni, per non ricadere nello sbaglio che senza figli non si vive.... 3 anni di ricerca, rivoltati entrambi come calzini, 10 spermiogrammi all'attivo e 2 isteroscopie operative.... per finire una ICSI andata male lo scorso mese... ho perso i miei bambini... si perchè quelle 8 celluline che ti trasferiscono sono già tuoi figli... ti abbraccio forte Anna, se posso, non molliamo!

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  4. Anche io ti sorrido, Anna, perché so. Perché ognuna di noi che ci passa attraverso quella cruna di un ago così difficile, impossibile, così umano e disumano insieme, sa. Sa e ti accarezza. E io ti accarezzo sulla testa, come faceva mia nonna con me, quando piombavo in casa sua senza dire niente, e lei mi accarezzava, e io mi scioglievo.
    E tu sei bella così. Non aggiungo altro, amica mia.

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  5. sono felice di leggervi, perchè voi conoscete, voi sapete.
    Quando cerco di spiegare ho sempre paura di essere interpretata male.
    E non è facile raccontare cosa vuol dire da un punto di vista femminile, lo sconvolgimento fisico che avviene.
    Su quello emotivo, abbiamo già scritto fiumi di parole in passato, giusto? :)

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  6. FUCK quelle che interpretano male. Sullo sconvolgimento fisico sai non ne so nulla, essendomi fermata un passo prima, ma immagino sia pesante, pesantissimo e ti abbraccio anch'io tanto.

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    1. ogni passo verso la ricerca di un figlio, è faticoso se fatto con consapevolezza, e tu questo lo sai. Potresti insegnare a me.
      Grazie tesoro mio per esserci sempre.

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  7. E' un percorso difficile e credo sia quasi impossibile riuscire ad affrontarlo se non fidandosi pienamente dei medici,nostri alleati. Nella nostra ricerca non siamo in due a cercare un bimbo, come accade generalmente, ma almeno in quattro e, per quello che ho potuto sperimentare, la ricerca da alcuni punti di vista potrà non sembrare romantica ma è appassionata.Bisogna lasciarsi andare, Anna e sperare e pregare e continuare ad essere come sei:)

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    1. grazie anche a te claire per la tua solidarietà, nonostante tutto.
      io conservo ogni vs pensiero nel mio cuore e trovo la forza grazie anche a questo.
      Spero e prego.
      Ogni giorno.

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  8. Anna....c'è una profonda ricchezza in questo dolore. Avrei tanto voluto ti fosse risparmiato, come tutte.
    Ma sei tu, non sono gli ormoni. E sei bella così come sei.

    Andare avanti, fidarsi, lasciare che altri ora facciano per te. Magari tra una puntura e l'altra...riposarsi....

    Un bacio
    Chicca

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    1. grazie chicca.
      ma tu, non devi dirmi niente?
      ^__^

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    2. mmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh


      aspetta che ci penso....












      si.





      vorrei tanto tanto farlo a voce...
      Mi accontento.

      Miracolo in corso.
      Dopo 3 anni e 4 mesi.


      Ti penso
      Chicca

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  9. Cara Anna, ogni tua parola, anche la più triste, la più amara, come la più tenera è luminosa! La luce che tu hai, hai sempre, anche nel dolore, la luce che ti rende forte e speciale accompagna ogni tuo pensiero.
    Hai ragione tutto è difficile. La ricerca di un figlio, la gravidanza, il parto, la genitorialità. Ma tu illumini e illuminerai ogni cosa!Ti abbraccio forte. Maria Grazia.

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    1. sei dolcissima.
      grazie.
      il tuo passaggio qui, ogni volta per me è una perla da conservare.
      Grazie per esserci sempre.

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  10. Quello che hai scritto, Anna, mi ha commossa. Mi rispecchio molto nella tua difficoltà a lasciarti andare, ad accettare di non avere il controllo. Possiamo farcela. Ti abbraccio! Simo :-)

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    1. cara, so che ricomincerai.
      E questa volta devi lasciar andare ancora di più.
      difficilissimo.
      sei brava.
      coraggiosa.
      ti immagino a braccia aperte ora.

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  11. è così, bisogna lasciarsi andare e affidarsi. passo dopo passo, lasciarsi andare perchè poi tutto viene da sè. e sperare che tutto vada bene, traguardo dopo traguardo. ti abbraccio

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  12. Oh!
    Brava.
    Brava, ci sei riuscita alla perfezione a descrivere cos'è la pma

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    1. felice tantissimo di trovarti qua.
      Forse perchè il primo post che lessi del tuo blog (http://quasincinta.blogspot.it/2012_02_01_archive.html) mi aveva sconvolto per il tuo descrivere di quanto a nudo ti sentivi in quel momento.
      grazie alessia.

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  13. lo sai cara Anna che la Pma l'ho toccata, l'ho vissuta e da lì - non mi capacito ancora del come- ma sono riuscita ad uscire con il mio positivo. Ora sono qui, manca poco al grande incontro..solo 7 settimane o forse meno..ma non riesco ancora a staccarmi da tutto quel percorso. non ci riesco. non ho ancora fatto pulizia nel cassetto dei medicinali, ci sono tutti i soppressori, e gli antagonisti che vivono in mezzo alle medicine di tutti i giorni, nel frigo ho ancora tutto il puregon.. non ci riesco.
    è vero la PMA ti mette a nudo, ti fa incontrare la tua parte più vera, la parte più vera della coppia.. a volte arriva anche a distruggerti..fa male! come sono sopravvissuta a tutto ancora non lo so, e credo che non riuscirò ai a capire a fondo coem sono riuscita ad andare avanti nonostante i fallimenti, nonostante le lacrime e le delusioni. credo che la Pma ci stavi tanto dentro e in quello scavare noi riusciamo a trovare la forza per andare avanti. per dire "anch'io ce la posso fare". Annina bella Ve lo auguro con tutto il cuore!!!

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    1. cara Barbara,
      so bene come ti senti e quanto hai combattuto.
      Non possiamo che essere orgogliose di questi percorsi, come lo ero prima che mi si definiva "mamma speciale" per via dei miei aborti.
      Io vado fiera e a testa alta per quello che stiamo facendo, come fai tu tutti i giorni, e Dio...spero di poter raccontare tutto questo ai miei figli un giorno!

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    2. io ogni tanto penso a quando Riccio mi chiederà "come sono nato?" perchè prima o poi tutti i bimbi fanno quella domanda..credo che non avrò aura a dire la verità "sei nato da tanto troppo amore.." più vero di così!!

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  14. ..."La sorpresa di poter essere in grado di creare così, anche se sembra innaturale, dal nulla, un essere umano"...A me è questo che mi è rimasto della pma...Soppressione e stimolazione per me sono state solo mezzi per arrivare a un fine, non ho subito il loro "fascino", i loro "effetti"...La pma per me è quel giorno del transfert quando ho visto 4 cellule nel monitor e poi una luce nel mio utero...Più bello della prima ecografia...E adesso quando ci penso sento ancora quel miracolo su di me...quell'atto "innaturale" che ha generato dal nulla la mia pallina...
    La forza e il coraggio che hai ti porteranno lì...dove c'è quel puntino...ne sono certa.
    Un abbraccio forte.
    Iris

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grazie per essere qui.