venerdì 31 maggio 2013

Rose

"Il bambino comincia in noi molto prima del suo inizio. Ci sono gravidanze che durano anni di speranza, eternità di disperazione."
[Marina Cvetaeva - Lettera all'Amazzone]









E' vero, sono tante ancora le rose del mio giardino, però sono stanca di pungermi e di asciugare lacrime.
Combatto contro tutto e tutti.
Sono rimasta sola a credere nei miei figli.
Ovunque il buio e il pessimismo.
Ovunque, ognuno racconta com'è che deve andare.
Ed io sono stanca, perchè voglio vivere e non so farlo senza i miei figli.
Questa frase presa da Il frutto della Passione mi entra dentro e mi fa male. Un dolore acuto che mi isola, mi rende un mostro, socialmente inaccettabile.
Sono stanca di vivere in questo incubo.
Vorrei lasciar andare l'istinto, che alla fine arriva mamma.
Ma mamma è già arrivata e questo titolo la scienza non me lo potrà mai togliere. 
La società si.
La gente si.
E il mio urlo strozzato per spiegare, si trasforma in un pianto ininterrotto, seduta sul bordo di una vasca da bagno, incapace e arresa ormai, di spiegare cosa significa vivere così, senza di loro.

Sono stanca di non sentirmi normale.
Sono stanca di vivere a spot. Uno stop&go continuo.
Non potevo fare diversamente.
Ma ora sono ad un bivio grande.
Il più grande bivio della mia vita.
Ciò che più conta 
La vita, 
a tutti i costi.
La loro vita.
Non la mia.
E non so decidermi.
Non lo so fare.


giovedì 30 maggio 2013

ancora sogni



I sogni continuano ad inseguirmi.
Questa notte io e Valeria eravamo in un posto di mare, ma nuotavamo in una piscina piena di gente.
Io le stavo appiccicata perchè la dovevo proteggere e seguivo più che altro il suo pancione (Tommaso nascerà i primi di agosto).
Nuotavamo tutto il giorno e mano mano l'acqua della piscina si consumava.
Al tramonto siamo uscite perchè ormai l'acqua ci arrivava alle ginocchia.
Vale aveva freddo ed io correvo a coprirla con un accappatoio viola.

Negli spogliatoi (particolare: io indossavo un costume nero intero e mi guardavo da dietro e avevo i fianchi larghi, morbidi) mi vengono a trovare mia zia e la mia mamma che portavano per mano i miei nonni, i loro genitori.
Nonna non c'è più da due anni,  nonno da sedici, e quando l'ho visto l'ho abbracciato forte, perchè ero contenta di rivedere anche la nonna, ma sentivo che lui mi mancava da molto più tempo e il suo ricordo era più lontano di quello ancora vivo di lei.
E lo abbracciavo e lui sorrideva, e mi diceva che erano tornati per una settimana per dirmi che anche io avevo la pancia.



Mettiamoci un punto sulla faccenda.
Però bello svegliarsi con il sorriso.


domenica 26 maggio 2013

la speranza non delude

"...E non solo: ci vantiamo anche nelle tribolazioni, sapendo che la tribolazione produce pazienza,
la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza.
La speranza poi non delude, perchè l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori 
per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato."

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (5,1-5)


niente, mi appunto le frasi che mi colpiscono al cuore.
E queste parole vanno dritte dritte dentro al cuore, e poi esplodono dentro.


La Speranza...non delude.


ciao piccolina, ti aspettiamo.



postilla delle 10.46 del 27/05
devo appuntarmi questo sogno e lo devo fare qui, che è il post mistico del momento, quello che si alterna ai post lucidi e razionali, se no, rischio di dimenticarlo...
Ho sognato di essere in una grotta/chiesa, non molto grande.
Era un luogo religioso di pellegrinaggio, perchè c'era una statua di una Madonna che la gente pregava e adorava. Io ero lì in gita con altre persone, decidiamo di entrare e dire una preghiera, ma so di non sapere se il luogo è famoso o no.
Sono al secondo banco. Ricordo tutto perfettamente, tutti i dettagli, per quanti dettagli possano esserci in quel luogo piuttosto scarno e semplice, e  mentre sono lì, mi giro per parlare con la persona che è con me al mio fianco, che è Pamela, la mia amica che non c'è più da quattro anni.
E come al solito, come tutte le volte che ci incontriamo in sogno, per me è normale parlarci, non mi sorprendo affatto. Le dico "Pami, lo sai che c'è un posto a Lourdes in cui c'è una vasca con l'acqua, tu ti immergi e quando esci sei asciutta?" Dico queste cose sottovoce, per non disturbare la funzione e per dire che io ne so una in più di queste persone che stanno qui a pregare.
Lei mi guarda e mi sorride.
Quasi ride in realtà.
Come per dire, che bè, visto dove sta ora, non è che queste cose la sorprendono tanto.
E mi mette una mano sulla spalla.
Allora parte una specie di processione con questa statua sorretta da un bambino, e poi, dall'altare, che però è un altare naturale ricavato dalla roccia, esce acqua, ne esce sempre di più e diventa un fiumiciattolo.
Dicono che la funzione è finita e che chi vuole rimanere per bagnarsi può farlo e che gli altri possono uscire.
Io rimango lì e guardo.
E sento di aver bisogno di bagnare la mia pancia.

Rimango lì e guardo.


Io non li faccio questi sogni mistici.
E mi fa incazzare chi si sogna santi e compagnie varie e il giorno dopo grida al miracolo!
Ritengo che il vero miracolo sia altro, che non si compie dal giorno alla notte e che il solo fatto di riuscire a crederci, comporta di per sè un miracolo perchè costringe l'Uomo a ricredersi davanti ad un fatto che razionalmente non è possibile si verifichi.
Ovvero, per me il vero miracolo è avere Fede, cosa non esattamente scontata.

Ma ciò che mi ha fatto impressione, come al solito, è la presenza della mia amica nel sogno.

Io sapevo che stavolta le cose non sarebbero andate bene e che l'embrione non si sarebbe proprio attaccato, perchè Pami non è venuta a trovarmi in sogno, come ha fatto per tutte le mie gravidanze.
Non voglio impressionare nessuno con questi racconti.
So solo che certe cose le so e non ho spiegazioni, ma nemmeno le cerco.
Ecco perchè non cambio il titolo a questo blog.
Perchè alla fine, credo nel lieto fine di questa storia.
Non lo so perchè.
Lo so e basta.
Come faccio non lo so, mi faccio impressione da sola, in effetti.

Ecco, questa è la me irrazionale che parla.
Quella che crede che, comunque.
Quella che, alla fine.
Ho imparato ad educarla questa parte.
Oggi si affaccia ogni tanto, molto più di prima fa capolino, ed è la parte che coltiva la speranza.
La speranza che non delude.

sabato 25 maggio 2013

Del perchè non sono forte ma ottimista


Non ero ottimista.
Ovvero ero pessimista.
Ovvero pensavo sempre al peggio delle situazioni.
Verità:
per certe situazioni penso ancora in primis al peggio, poi mi dò le botte sulla lingua e sulla testa e proseguo.
Comunque.
Diciamo che per quel che riguarda la situazione figli-aborti ho imparato a guardare sempre al futuro, ovvero ad una soluzione di una situazione che sembra nerissima e senza soluzione.
Ecco perchè, la maggior parte della gente, familiari per primi, mi dicono che sono diventata forte e che prima no, ero una mammoletta.
Allora strizzo gli occhi, ma giuro, mi diventano due fessurine strette e la faccia si trasforma in punto interrogativo.
Perchè il mio concetto di essere forte è un altro.
E che, siccome in passato mi sono capitate delle cose brutte, non bruttissime per carità, comunque questioni fisiche, fatti che hanno riguardato la mia salute, che mi hanno fatto da subito fatto fare i conti con il mio corpo, sulla sua non indistruttibilità, condizione che quando sei giovane, pensi di avere acquisito di default solo perchè sei giovane, ecco, dicevo, che tutti questi fatti in passato mi hanno messo paura e hanno fatto sì che il resto del mondo mi ritenesse non forte.
Forza che evidentemente, agli occhi esterni, sembra abbia riacquisito dopo tutti i miei aborti, solo perchè ho alzato la testa ogni volta.
Ma non è così.
Io non sono forte.
E lo spiego perchè.

Non sono forte perchè oggi, arrivata a questo punto della storia, se fossi realmente forte, dovrei cominciare a fare i conti con la realtà o quella che potrebbe essere tale.
La realtà è che potrei non diventare mai madre di un figlio su questa terra.

Boom.

Non è esattamente una sciocchezza.
Ho scritto potrei.
Quel potrei che mi fa sembrare forte.
La verità è che la forza dovrebbe stare nel farci i conti con questa verità.
Ed io non voglio.
Preferisco pensare o fare finta di essere ottimista, cercando una soluzione ogni volta che una brutta situazione mi si ripresenta davanti.
Bella forza la mia!
E' più comodo fare così che prendere in considerazione davvero che le cose potrebbero non andare come io me le sono immaginate fino ad oggi.
Perchè sono una vigliacca. Non ce l'ho il coraggio di farci i conti con questa possibile realtà. Non voglio. Non mi va.
E questo vuol dire non essere forti.
Del perchè sembro un ottimista è perchè, nonostante tutto, mi rifiuto di vedere la vita come una cosa brutta, fatta di brutte persone, piena di cose terribili.
Mi dispiace, non ci riesco.
Nonostante tutto, le cose per cui io amo vivere e amo tutto quello che mi circonda, sono ancora di più dellle cose che mi mancano.
Ci siamo spesso ultimamente interrogati su come stiamo ora, su cosa avremmo fatto senza tutti questi aborti e senza tutta la ricerca di un figlio di questi anni, e ci siamo risposti che, non ci siamo privati di nulla.
Non ho mai messo in secondo piano il nostro rapporto, abbiamo messo da parte il lavoro e la carriera, questo sì, ma senza pentircene poi davvero.
Non abbiamo più amici e parenti. Anche questo è vero.
Ma le persone che sono con noi oggi, sono quelle che ci amano davvero. Questo lo sappiamo e ne abbiamo le prove quotidianamente. E' una condizione questa che più di tutto mi fa soffrire ancora molto, e spesso ne scrivo per sfogarmi, ma poi, nel mio cuore so che, a quasi quarant'anni, avrei comunque ricercato la ricchezza dei rapporti con gli altri, a prescindere dagli eventi accaduti, perchè mai mi sarei potuta accontentare delle conoscenze superficiali che ci hanno accompagnato sin qua in questi anni.
Ci siamo fermati e ci siamo chiesti:
"stiamo bene da soli, noi due? "
La risposta è stata sì. Senza ombra di dubbio.
La seconda domanda è stata:
"staremmo ancora meglio con un figlio?"
La risposta è stata si. Senza ombra di dubbio.

Quindi.
La questione qui non è tanto chiedersi se si vive lo stesso senza figli.
La risposta ce la siamo già data. E con il cuore in mano.
Allora, il mio cercare una soluzione ogni volta che una brutta situazione si presenta, non rappresenta l'essere forti. Vuol dire cercare di raggiungere quel meglio che vogliamo.Fare di tutto. Fare l'impossibile per quel meglio.

Vi racconterò che, abbiamo fatto due visite, dall'ultimo episodio.
Due visite con il soggetto endocrinologoguru-poliabortività A e la soggetta gineguru-poliabortività B.
Vi dirò che i guru non esistono.
Che,
A- sono stata finora seguita adeguatamente senza aver mai tralasciato nulla. Quindi al prossimo che incontro che mi dice che devo fare questo e poi questo e poi quell'altro perchè il mio dottore è un criminale, alzo i tacchi (non prima di aver usato i suddetti tacchi per schiacciare le dita dei piedi del mio interlocutore) e me ne vado.
B- la diagnosi non c'è.

Bene.
Il guru A, che lavora da anni con il guru B, rimane convinto che la tiroide può essere causa dei miei aborti ma che comunque la terapia di eutirox che già assumo è adeguata. Il guru B aggiunge qualche altra analisi che non ho fatto per completare lo screening sulla trombofilia e le autoimmunità, ma che comunque, ai fini del proseguimento della gravidanza la terapia di eparina+cardioaspirina già assunta da tempo durante le mie gravidanze, è l'unica soluzione anche dovessi risultare positiva a tali analisi mancanti (cosa piuttosto improbabile, avendo già fatto tutte le principali). Ah. L'ultimo episodio non viene considerato un aborto, nè dal soggetto A nè dal soggetto B. Dei sette episodi, tre non vanno conteggiati, per beta troppo basse e perchè troppo precoci. Il che dovrebbe farmi sentire meno MOSTRO di come mi sento normalmente.
Ma il mio cuore sa.
Lui si che lo sa.

Conclusioni:
diagnosi pre impianto in pma.

ARI-BOOOM!

come, dove, quando (il più presto possibile dicono loro, vista l'età), con quali soldi, non lo sappiamo.
Il nuovo trend è la pgs, pgd, di nuovo le aneuploidie, di nuovo le domande, le  incertezze delle attuali applicazioni della scienza, le percentuali di successo, i numeri, quanto ci piacciono i numeri, i grafici, le telefonate, ancora le domande, i soldi che non ho più, i minimi e i massimi della legge 40.
Questa la parte razionale.

La parte irrazionale, continua a credere che non è giusto.
Che non è giusto mettere una donna a produrre uova quanto più possibile, manco fosse una gallina. Poi chiederle di scartare gli embrioni sbagliati e buttarli via. Loro che non hanno chiesto di venire qui.
Per, forse, cercare LUI, o LORO, se si ha culo -ma noi culo non l'abbiamo, dunque parliamo solo di LUI- quello sano, che dovrebbe farsi nove mesi con me e poi venire al mondo. Forse. Se non succede tutto quello che normalmente potrebbe succedere in gravidanza, a prescindere dal problema genetico di partenza, che i miei bambini, FORSE, hanno.
Allora pensi ancora che LUI potrebbe arrivare comunque...
Senza fare una strage di piccoletti sbagliati.
Giusto?
giusto.
Ah. Ancora un'altra cosa.
Faremo le analisi della riserva ovarica per capire quanto tempo ho. Io che non voglio sapere mai, che non voglio le sentenze, non metto più la testa sotto la sabbia, prendo il toro per le corna.


La storia è ancora da scrivere.
Non è finita.
Non ho la forza per mettere la parola THE END, per questo, non sono forte.
Sono una vigliacca piena d'amore che crede che la vita è comunque bella.
Sono solo molto molto stanca, di un sacco di cose.


I petali delle mie rose cadono,
se tagli le rose dal giardino.
Ma le rose del mio giardino sono tante.
Ancora tante.

lunedì 20 maggio 2013

Dietro la lavagna

Due notti fa ho sognato tutta la notte, di dover scalare una montagna altissima.
Una roba organizzata, tipo la scalata del K2.
C'avevo pure gli sponsors.
Io che, la mia prima ed ultima scalata l'ho fatta per una montagna di 2000 mt di altezza, e che una volta arrivata in cima mi è preso un attacco di panico e sono dovuta riscendere di corsa, praticamente a occhi chiusi.
E invece in questo sogno ero organizzata per una grande scalata, un'impresa titanica.
La cosa bella era che, durante il giorno dovevo continuare a svolgere la mia vita di sempre e dunque tornavo al punto di partenza per andare a lavorare, e poi, finita la giornata o gran parte di essa, prendevo una scala mobile che mi portava al punto in cui avevo smesso di salire e ricominciavo a scalare, un altro pezzettino.
Durante questa ascesa, mentre la sera prendevo la scala mobile, ricevevo posta. Tantissime lettere di fans che mi incoraggiavano a salire.
Una fatica.
La cosa bella è che comunque, faticosamente, ogni notte, io salivo un pò. Un pò. Ma continuavo a salire.

Stanotte invece ho sognato urla e sangue e omicidi splatter.
Le urla della persona che scopriva una nostra amica ammazzata, le ho ancora in testa.
E anche la paura, il terrore provato.

Non c'è bisogno che io spieghi nulla di questi sogni, mi sembra.

Il ciclo liberatorio è arrivato.
Finalmente.
Silenzioso, a tratti un pò invadente, a tratti inesistente.
Non direi un ciclo troppo liberatorio, ma comunque, tant'è.

Ah. Anche il crollo è arrivato. Il famoso crollo degli ormoni che ormai aspetto con l'orologio, condito dal mio solito senso di abbandono, quella sensazione che mi chiude la gola e che mi fa lacrimare, più di tutti gli aborti messi insieme. Quel senso di ingiustizia provato, che poi si trasforma in rabbia, che non accetti. Quel bisogno di urlare.
Urlare senza voce ormai.
Un urlo straziante, senza rumore.

Questo sono diventata.
Leggo la mail con il risultato delle bhcg che calano, mentre faccio la spesa al supermercato.
Mi guardo da fuori e quasi mi metto paura.
Cosa sono diventata.
Una quarantenne a tratti arresa.
Mai avrei pensato a questo.
Ma solo gli stolti riescono a prevedere davvero come andrà la propria vita.
Solo i geni la programmano nei minimi dettagli, e uccidono, pur di non uscire dalle personali loro previsioni.
E io non so uccidere.

Sabato pomeriggio, tra le lacrime (ero in post crollo time) ho beccato una trasmissione demenziale in tv, e va bene, mi serviva per spengere il cervello in quel momento, mentre mi contorcevo a letto dai dolori, e le mie antennine hanno captato le parole aborti-solitudine-figli-alla fine il successo.

Al 17° minuto:
http://www.video.mediaset.it/video/verissimo/full/389904/puntata-del-18-maggio.html

le lacrime senza sosta quando sono arrivate?
Quando il famoso dottore ha pronunciato queste parole:
"non esistono donne con una predisposizione abortiva, parliamo del primo trimestre, che continua a ripetersi indefinitivamente"

Certo, lo so, non è il mio caso.
O comunque, potrebbe non esserlo.

La questione è che io non riesco a mandar giù il concetto che, come la natura mi ha predisposto a concepire la vita  così facilmente, come è possibile che mi predisponga così facilmente alla morte.

Ecco.
Sono un'illusa, un'ingenua, una cocciuta, una cretina.
Ho trentanove anni e mi sono distrutta.
Mi sono distrutta tanto da fare la spesa e leggere il calo delle mie beta senza batter ciglio, anzi, acquistando un pò di carne in più, prevedendo il calo del ferro.
Chiamo per nome i miei angeli.
Mi giro dall'altra parte quando incontro le persone che mi hanno abbandonato con questo dolore, poi piango da sola, nel letto, al buio, per non farmi vedere.
Non rimando più niente.
Non fermo la mia vita.
Non lo faccio più da un anno, da quando ho rischiato di morire.

Oggi ho buttato nel secchio dell'immondizia, tutti i test di gravidanza positivi avuti finora, che ancora conservavo in fondo alla scatola dei ricordi:

Non sono più quei test che mi ricordano l'amore che è stato. E' altro.



Però poi vorrei sentirmi una persona normale.
E non lo sono.
A me è capitata questa storia.
Poteva andarmi peggio, per carità.
Però vorrei non essere pesante,
non avere questa etichetta addosso,
non sentirmi isolata,
ghettizzata,
messa in quell'angolo in cui a volte, vado da sola.

Dietro la lavagna.


venerdì 17 maggio 2013

ti ricordi?



" Ciao piccola, ti ricordi la "mano dal cielo"?
Mi piace moltissimo. "
(Fabio) 





foto scattata da papà

giovedì 16 maggio 2013

sono orgogliosa di te

C'è sempre quel periodo di tempo, tra la fine nel cuore e la fine fisica, quel periodo in cui non c'è più, eppure tu sai che c'è. 
Non mi sono affezionata all'idea di questa gravidanza stavolta. 
Volevo continuare a stare bene e così è stato. 
Ho chiuso il cuore e sono andata avanti. 
Il corpo però no. 
Il corpo ogni giorno da una settimana mi manda i soliti segnali, i segnali che non c'è più, eppure c'è. 
Sta iniziando il passaggio. 
Tra poco tutto sarà finito ed io rinascerò di nuovo dopo questa morte dentro di me. 
Poi ci sarà il crollo. 
Il calo degli ormoni. 
Qualche pianto. 
La paura di quando si sta in fondo a quel buco.
 La disperazione. 
Tutta quella roba là. 

Poi ricominceremo a vivere. 

Forse glieli devo un paio di giorni di disperazione. 
Non l'ho sentito, mi sono protetta, ma non posso fare finta non sia esistito. 
Forse glieli devo due giorni di pianto, da mamma. 

Sono giornate intense, difficili e belle allo stesso tempo. 
Il dolore, degli altri, mi arriva e mi si scioglie dentro. 

Se tutto questo, tutta questa storia, aiuta chi ora sta soffrendo più di me, allora angelo mio, per quelle tue poche ore di vita, hai fatto un gran lavoro. 
Ed io, 
sono orgogliosa di te.

martedì 14 maggio 2013

L’incoscienza fa fare cose folli




Oggi è il 14 maggio.
Il 14 maggio di un anno fa il dolore mi spezzava il fiato e il mio corpo si chiudeva in una morsa, incapace di reagire, mentre una salpingectomia d’urgenza interrompeva la vita del mio bambino e mi toglieva un pezzo della mia femminilità e del mio sentirmi madre e donna. Da quel giorno tutto è cambiato.
Non è stato il momento più difficile per me.
L’incoscienza fa fare cose folli.
Il bisogno di guardare avanti non ti dà il tempo di leccarti le ferite.
Il peggio è arrivato a dicembre dello stesso anno, quando per la seconda volta entravo in sala operatoria per porre fine all’ennesima gravidanza conclusasi con l’ennesimo aborto. Quello è stato il momento peggiore della mia vita. Più dell’aver rischiato di morire.
Forse perché un dolore così non pensavo si potesse provare.
Forse perché in quel momento hanno tentato di uccidere la mia speranza, dicendomi che non sarei mai stata madre, affermando che i miei piccoli sarebbero nati sempre e comunque “sbagliati”.


Guardo questa foto. 

Sono dei semi di fiori piantati il giorno del mio ultimo transfer, transfer che ha prodotto beta positive, beta che si sono trasformate subito dopo in negative, negativi che hanno detto addio al mio ultimo angelo in ordine di apparizione.
Stamattina la situazione era quella della foto.
Piantati tutti nello stesso giorno, con le stesse cure, in numero uguale per ogni vasetto.
Eppure, uno di loro è cresciuto talmente tanto da superare del doppio gli altri.
Sorrido.
Come posso non prendere in considerazione questo?
Oggi è un bel giorno.
Oggi, 365 giorni fa, rischiavo di morire.
Oggi potevo non essere qui.
Invece ci sono.
Non ho voglia di stare male. Non ho voglia di provare ancora dolore. Non ho voglia di versare ancora lacrime.
Ma il benessere non si decide a tavolino perché lo si vuole.
La felicità, o si prova o non si prova.
Ieri sera, al tramonto, mentre tornavamo a casa dopo l’ennesima visita da un dottore che ci ha fatto un po’ di chiarezza sulla nostra situazione, l’unica cosa che riuscivo a pensare era che, una volta a casa, aprendo la porta, ci avrebbe accolto il nostro cagnolino Hope con la sua voglia di vita. Allora ho detto a mio marito che la nostra casa è piena di vita, perché qualcuno ci aspetta sempre quando apriamo quella porta, e non lo dicevo e pensavo così per consolarmi, lo dicevo perché la capacità di vedere e cercare la vita intorno a noi, è il frutto di una faticosa e laboriosa ricerca verso se stessi e verso noi due, come coppia.
Non posso non considerare che uno dei semini di fiori piantati, sta crescendo il doppio degli altri.
Non posso non considerare che uno dei miei bambini un giorno, crescerà il doppio degli altri.
E questo vale, al di là del mio desiderio di diventare genitore.
Per quello, ci sono altre strade, che magari un giorno percorreremo.
Ogni medico, ogni amico, ogni persona a cui è a cuore la nostra storia, sente di doverci suggerire, che ci sono altre strade per diventare genitori. Io sorrido.
Una volta mi arrabbiavo, a torto.
Mi arrabbiavo e non capivo perché.
Lo facevo perché istintivamente sentivo che il mio desiderio di diventare madre non era prioritario, ma non lo sapevo.
Oggi lo so.
Oggi lo so che vuol dire dare la possibilità a quel semino di crescere più degli altri.
Mi sto interrogando in questi giorni se tutto questo non sia egoista da parte nostra. Se questo voler continuare ad andare avanti nonostante tutto, non sia un sentimento egoista mascherato da altro.
Credo che il voler diventare genitore sia da egoisti, ma di quell’egoismo buono, fatto di amore.
Mi ritrovo a leggere parole e pagine sull’eventualità o meno di considerare l’embrione una persona-non persona.
Di fatto, questo è un concetto all’origine dell’Uomo. Lo spartiacque che divide. Il volersi considerare procreanti e moltiplicatori della specie e il sentirsi il mezzo per portare qui un’anima e trasformarla in materia.
Io non ho la verità in mano.Da sempre seguo un istinto.
Il mio.
E ho imparato che il mio istinto è la mia verità. Non assoluta. La mia.
Per questo combatto.Oggi, più di ieri, perché oggi è un bel giorno, perché oggi sono qui.


lunedì 13 maggio 2013

Informazione tecnica

Ho un problema di privacy.
Per motivi che non sto qui a spiegare, ma comunque legati a messaggi inviati erroneamente, ho il timore che questo blog possa arrivare a persone che non voglio che leggano.
Va bene essere di aiuto con il mio esempio, ma nella vita il mio lavoro non è solo quello di cercare di diventare madre, ma anche altro, e tutto questo può causarmi problemi.
Ragion per cui, ho nell'immediato dovuto rendere privato il blog.
Non ho il tempo, nè le risorse, in questa fase difficile della mia storia, di mandare gli inviti ad ogni lettore del blog, nè di gestire questo problema, per cui vi chiedo gentilmente, se volete essere invitati a leggere ancora, di chiedermelo via mail.
Io vi invierò l'invito, promesso.
La mail di riferimento è:

anais@inwind.it

Il blog rimarrà privato per un X periodo, almeno finchè non sarò sicura che persone a me vicine, possono ancora leggermi.
Ho ritenuto necessario spiegarvi, perchè ho ricevuto molte richieste di spiegazioni e di scuse, ma io non sono offesa con nessuno, non ne ho motivo.
Questo messaggio rimarrà visibile fino a domani, poi di nuovo il blog verrà reso privato.





Un'ultima cosa:
si arrenda chi non ha le palle.
Io non mi arrendo, scordatevelo!
Sappiatelo:
Sto lavorando per noi.
:)

domenica 12 maggio 2013

Uno di noi






 Figlio mio,
ti avevo promesso che mi sarei presa cura di te, un volta dentro di me.

Te ne sei andato anche tu.

Che mamma sono, se continuo a chiamarvi a me, e voi non potete rimanere?
Continuo a dire che non è il mio desiderio a dover essere soddisfatto, ma il bisogno di dare la possibilità di vita ad uno di voi.
Eppure, oggi, ho dei dubbi.
Che sia solo egoismo il mio?
Che se non fosse per questo bisogno di stringere la mano di uno di voi, allora, accetterei la vostra presenza solo nel mio cuore e smetterei di chiamarvi, facendovi del male, durante questo trapasso?
E' questo?
Pensavo di no.
Non mi sentivo egoista fino ad oggi.
Ma è così?
Mi state dicendo qualcosa che non riesco a capire?

O siete voi che venite a me, senza che io vi chiami?
Perchè arrivate e poi andate via?
Quale è il significato di tutto questo.
Dove mi state portando figli miei...?




“Il diritto fondamentale del concepito, quel diritto di nascita sul quale, secondo me, non si può transigere.
È lo stesso diritto in nome del quale sono contrario alla pena di morte. Si può parlare di depenalizzazione dell’aborto, ma non si può essere moralmente indifferenti di fronte all’aborto”. “E mi stupisco a mia volta che i laici lascino ai credenti il privilegio e l’onore di affermare che non si deve uccidere”.
Norberto Bobbio,Corriere della sera, 8 maggio 1981

È necessario risolvere numerose aporie nel nostro ordinamento giuridico. L’articolo 1 del nostro Codice Civile, ad esempio, è molto ambiguo nel definire la natura del nascituro, in quanto afferma: “I diritti che la legge riconosce a favore del concepito sono subordinati all’evento della nascita”. È opportuno, quindi, affermare, una volta per tutte e senza ambiguità, se la natura del feto sia umana e se sia legittima la sua piena titolarità dei diritti di una persona già nata, a partire dal diritto alla vita e rispetto della propria dignità.
Giuliano Amato, messaggio in occasione della assegnazione
del Premio europeo per la vita “Madre Teresa di Calcutta”
alla memoria di Chiara Lubich, 10 dicembre 2011

“Per ogni pena di morte comminata a un essere umano vivente ci sono 1.000, 10.000, 100.000, milioni di aborti comminati ad esseri umani viventi [...] questi esseri umani ai quali procuriamo la morte legale hanno ciascuno la propria struttura cromosomica, unica e irripetibile.
Spesso, e in questo caso non li chiamiamo concepiti ma feti, hanno anche le fattezze e il volto, che sia o no a somiglianza di Dio lo lasciamo decidere alla coscienza individuale, di una persona. […] è lo scandalo supremo del nostro tempo, è una ferita catastrofica che lacera nel profondo le fibre e il possibile incanto della società moderna”
Giuliano Ferrara, Il Foglio, 20 dicembre 2007, “Ora la moratoria per l'aborto”


Uno di noi.

venerdì 10 maggio 2013

come sempre.

e niente.
ci si autoprotegge per ragione,
non a caso.

Beta dimezzate.

E' già finito tutto.



Come sempre.





" Il tuo angelo è nel paradiso dei giusti... Il Signore chiama con logiche a noi umani sconosciute... Ci lascia, per noi che restiamo qua, nell'angoscia, nel buio, nella paura. Apparentemente. Voglio credere che sia nato e rinato a Vita nuova.... A una vita eterna scritta nell'infinità dell'universo. Voglio credere. Voglio credere che oggi saranno i vostri angeli a vegliarvi nel quotidiano. Voglio credere che solo loro sapranno leggere nelle ferite del vostro cuore. E lenire e colmare quel senso di vuoto che oggi proviamo tutti. Voglio credere. Voglio credere. Credo nel tuo amore, nel vostro amore. Credo nella capacità di amare che avete saputo dare ai vostri angeli. Tutto ha un inizio e una fine. Quello che non muore è l'amore. Ricordi la lettera ai corinzi?

"Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli,
ma non avessi la carità,
sarei un bronzo risonante o un cembalo squillante.

Se avessi il dono della profezia
e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza
e avessi tutta la fede in modo da spostare le montagne,
ma non avessi la carità,
non sarei nulla.

Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri,
se dessi il mio corpo per essere arso,
e non avessi la carità,
non mi gioverebbe a nulla.

La carità è paziente,
è benigna la carità;

la carità non invidia, non si vanta,
non si gonfia, non manca di rispetto,
non cerca il proprio interesse, non si adira,
non tiene conto del male ricevuto,
ma si compiace della verità;

tutto tollera, tutto crede,
tutto spera, tutto sopporta.

La carità non verrà mai meno.

Le profezie scompariranno;
il dono delle lingue cesserà, la scienza svanirà;
conosciamo infatti imperfettamente,
e imperfettamente profetizziamo;
ma quando verrà la perfezione, sparirà ciò che è imperfetto.

Quando ero bambino, parlavo da bambino,
pensavo da bambino, ragionavo da bambino.
Da quando sono diventato uomo,
ho smesso le cose da bambino.

Adesso vediamo come in uno specchio, in modo oscuro;
ma allora vedremo faccia a faccia.
Ora conosco in parte, ma allora conoscerò perfettamente,
come perfettamente sono conosciuto.

Ora esistono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità;
ma la più grande di esse è la carità. "

Grazie per la tua testimonianza di infinito Amore/Carità. 


( mio fratello)

giovedì 9 maggio 2013

pensavo

Pensavo.
Che se faccio finta di niente e quindi faccio finta che non ci sei,
se poi te ne vai

soffro di meno.

Credo.

Se non ti penso come individuo potenziale che si sta formando
e poi te ne vai

soffro di meno.

Credo.

Che se fischietto, mentre ti immagino spanderti dentro di me,
e poi ci ripensi
ti contrai e torni indietro.

soffro di meno.

Penso troppo.

Credo.

martedì 7 maggio 2013

Il settimo

Indossiamo l'armatura:
il 7° angelo è arrivato.


Beta positive.
bassine e silenziose.
come il mio cuore ora.
Cambiamo terapia, aumentiamo il progesterone
Facciamo eparina due volte al dì
Fasciamo le mani
le gambe
il cuore.
Indossiamo una maschera di protezione.

Non riesco ad esultare.
Mi sento in colpa.
Non riesco a parlarci.
A considerarlo un individuo che si sta formando.
Prevalgo.
Continuo a proteggermi.
Siamo in anticipo.
Il valore è basso ma conta la crescita.
Lo sappiamo.

Ripartiamo da qui.
Da una foto che non ho avuto il coraggio di mettere qui.
Perchè ho paura.
E questa è la mia settima gravidanza.
Comunque andrà.
La settima.
E per la prima volta non salto di gioia.
Non urlo. Non sogno. Non penso. Non piango. Non guardo al futuro.

Scusami amore.



Che tu possa godere delle meraviglie di Dio su questa terra,
come ne hai goduto fino ad oggi 
nel posto dove mamma e papà ti sono venuti a prendere.

lunedì 6 maggio 2013

Domani.

fonte: qui



La carne degli angeli


Un punto è l'embrione
un secolo di vita
che ascolta l'universo
la memoria del mondo
fin dalla creazione.
L'uomo che nascerà
è un'eco del Signore
e sente palpitare in sé
tutte le stelle.

Alda Merini


sabato 4 maggio 2013

Cronaca di una noia

cronaca dal 5° PT

1) stamattina ho effettuato il 2° prelievo per il TSH. Risultato 1.26. Una settimana fa era di 1.35.
Questo vuol dire che:
- o la gravidanza non si sta impiantando, dunque il mio TSH rimane costante come è giusto che sia;
- o, seppure la gravidanza fosse in atto, magari non necessariamente il mio TSH deve alzarsi. Lo stiamo testando adesso, con questo tentativo, proprio perchè non lo abbiamo mai fatto prima e cerchiamo di capire se questo può essere la causa degli aborti;
- o è presto, il bhcg ancora non è partito e così la mia tiroide ancora non sa che c'è un frugoletto che tenta affannosamente di impiantarsi

In ogni caso, mi aspettavo questo risultato. Non ho mai voluto credere davvero di aver trovato la panacea di tutti i mali.
Comunque, di fatto, non so in questi casi, quando dovrebbe cominciare ad innalzarsi, ma se l'endocrinologo mi ha detto di fare il prelievo dopo 7 gg una ragione ci deve essere, evidentemente un risultato se lo doveva pur aspettare.
Per chi non conoscesse la storia, mi ripeto, perchè questa è una storia che può tornare utile a tante donne nella mia stessa situazione.
Ve la spiego in maniera semplice semplice.
I valori del TSH in gravidanza, ma soprattutto in caso di poliabortività, devono stare al di sotto del 2 uUI/ml, anche se il range di riferimento solitamente va da 0.35 a 4.6 circa.
Comunque, anche se non si hanno problemi di tiroide, difficilmente troverete un dottore che vi fa stare con valori superiori al 2-2.5.
Se questo accade, si tiene sotto controllo assumendo la pasticchina di eutirox.
C'è un'altra storia.
Esistono i cosiddetti ricettori periferici della tiroide. Questi dovrebbero avvertire quest'ultima della presenza di un frugoletto in utero. Questo fa sì che i tessuti dell'utero non necrotizzino e non portino alla degenerazione dell'embrione. Questo fa, in soldoni, la tiroide nella primissima fase della gravidanza, ed è questa la causa, in certi casi, del mancato attecchimento dell'embrione (cuore che non si avverte mai, cameretta gestazionale vuota, eccetera...).
Come ci si accorge di tutto questo?
Solitamente facendo una curva di carico del TSH, esame da effettuare non in gravidanza, ovviamente, e non sotto terapia di eutirox, ragione, quest'ultima, per cui io non ho potuto fare questo esame, assumendo già un dosaggio di eutirox 50 da tre anni. L'unico modo per capire se il TSH si innalza, è aspettare una gravidanza e testarlo settimanalmente. Cosa che sto facendo ma con scarsi risultati.

2)  stamattina c'erano delle perditine grigine-rosine sul salvaslip, una sorta di pastello, lo chiamerei PANTONE numero qualchecosa (esiste il PANTONE per le gravide?).
Grigine vuol dire che la situazione non era bianco candida come nei giorni scorsi.
Ieri sono stata benissimo. Oggi no. Ho i classici sintomi da pre-ciclo.
So che questo non vuol dire niente, che potrebbero essere perdite da impianto (siamo al 10° giorno di vita dell'embrione), ma anche no.
E indovinate per cosa protendo?
Comunque, considerazioni che lasciano il tempo che trovano.
Ora sono a letto, con mal di reni e male a tutto. Esiste il male a tutto? Ce l'ho.

3) mi annoio a leggermi e a pensare.
roba trita e ri-trita.
Il panorama non cambia.
Non succederà mai che non mi accorgerò di niente, come dicevamo l'altro giorno.
Non succederà mai che potrò vivere normalmente una gravidanza.
Che noia.
Manco mi viene più da piangere.
Mi guardo da fuori e mi faccio un pò pena.
un pò tanta pena.

4) Due minuti fa, mentre scrivevo, ho allungato la mano sul comodino per prendere la bottiglietta d'acqua e bere, ma mi è sfuggita dalle mani. Si è rovesciata a terra, senza il tappo, ha urtato la statuina della gravidanza di willow tree, che è caduta a terra.


Ho pensato subito che l'avrei recuperata in mille pezzi.
E' intatta.
C'abbiamo la pellaccia dura noi.

5)  Comunque, non possiamo far altro.
Ormai lo sappiamo.

giovedì 2 maggio 2013

mi conosco bene

non penso niente.
Oggi ho ripreso a lavorare.
Certo, da casa.
Dal divano.
E non si tratta di pensare, fissarsi -ah ! quanto piace questa parola a qualcuno! - , pregare, sorridere.

non penso niente.
Oramai vado a memoria.
Ripercorro tutti i movimenti a memoria, bendata.
Conosco a menadito quello che sta succedendo.
Conosco me stessa.
Conosco il mio corpo e tutto il resto.

Continuo con la pratica yoga dell'autoguarigione.
Cerco di abituarmi di nuovo ai ritmi lenti di queste giornate, ecco, magari questa è la cosa più difficile.
Da dicembre non mi sono mai fermata.
Ho fatto di tutto.
E ora, di nuovo, mi ritrovo ferma.
E questo non mi fa sembrare normale questa situazione.

Poi ci sono quei dolori maledetti.
E le punture.
Le medicine.
L'ho già detto.
Conosco a menadito la storia, il percorso.
Non sarò mai presa come una delle protagoniste de "non sapevo di essere incinta!"

Ma come cacchio fate????
Ditemelo!!!
Ditemi quale è il segreto!!
Come si fa a non accorgersi di essere incinta?