martedì 24 settembre 2013

#04 HAPPY PILLS : la storia di A. e il bisogno di non arrendersi



Questa sera vi racconto una storia, la storia di A. che qualche giorno fa mi ha mandato una mail e timidamente si è presentata.
Anche la sua storia è una pillola di felicità, una delle più commoventi.
Potrebbe essere inserita tra le Bolle di questo sito, ma la mia visione della vita è cambiata. Non cerco più storie simili alla mia per condividere il dolore ma gocce di luce, e A. ha tanta luce e tanta forza dentro e per questo merita uno spazio speciale.
Convinta che prima o poi ci sarà un lieto fine anche per lei, anche per me, non posso che rimanere ammirata da tanta caparbietà.

Questi sono giorni in cui il passato mi insegue.
Ci sono persone e situazioni che tornano a galla, nonostante abbia fatto di tutto per tenere tutto a posto.
Sono giorni di somme tirate, di conti da fare.
Sono giorni in cui non penso molto, vado avanti gustandomi le forze fisiche che stanno tornando con il fresco dell'autunno.
Sono giorni in cui ricordo quello che accadeva un anno fa esatto: l'inizio della pma. Ho un ricordo bellissimo di quel momento, nonostante la paura. Ho un ricordo bellissimo fino alle seconde beta, nonostante il difficile pick up, ma il dolcissimo transfer. Ho un ricordo di gioia, di speranza, di futuro.
Poi il futuro me lo hanno tolto, con una sentenza ancora da provare.
Mi sento lontana da qualsiasi gravidanza, la ricordo una per una e il ricordo, anche qui, sa di miele, non sa di dolore. Perchè quando sono in attesa sto bene, sempre, e perchè non sono in attesa in realtà, lo sono prima, ma quando uno dei miei figli cresce dentro di me, tutto va al posto giusto, tutto torna, ogni pezzetto come in un puzzle.
E' questo quello che vale più di ogni altra cosa, ciò che mi fa andare avanti. E coltivare quelle sensazioni è la chiave.

Grazie per le storie che mi state inviando, continuate a farlo se vi va, e grazie A. per il tuo grande esempio di donna che porta avanti, oggi, in questa società che è il contrario di tutto, una scelta e un ideale, quello di diventare madre.



"Cara Anna,
mi presento...mi chiamo A. ed ho 31 anni.
Ti scrivo perchè vorrei raccontarti la mia storia....una storia dolorosa ma ricca di significati!
Sono sempre stata una ragazza molto solare,determinata e fortemente sognatrice...
Ho sempre creduto che qualsiasi cosa avessi desiderato con impegno e volontà avrei potuto realizzarla...
A venti anni entro nella facoltà che desideravo.....inizia la mia avventura universitaria...sarò un medico dentista...
Il mio sogno si è avverato...amo studiare quelle materie...amo immaginarmi nel mio studio a curare i miei pazienti...
Poi qualche anno dopo arriva anche l'amore della mia vita...un ragazzo meraviglioso,dolce,sensibile...
Tutto era perfetto...la mia vita era perfetta...non mi mancava niente...amici,famiglia,amore....il futuro che avevo sempre sognato si stava realizzando...
Ad un certo punto,poi,al terzo anno di università inizio ad avere strani sintomi...tachicardia,affanno,stanchezza cronica....
Per i medici,tanti medici,ero semplicemente ansiosa e troppo stressata...per loro dovevo solo rilassarmi un pò...
I mesi passano ma io continuo sempre a peggiorare...si aggiungono altri strani sintomi...ad inizio 2008,dopo mesi passati a stare male,arriva la diagnosi....
Ho un tumore al timo...un timoma che produce ormoni...
Nessuno vuole operarmi...l'intervento è troppo rischioso....rischierei di morire durante l'operazione...
Poi dopo vari consulti trovo un chirurgo toracico che si prende la responsabilità di operarmi....
Mi opera il 15 maggio del 2008...
Io firmo il consenso all'anestesia sapendo che c'era la possibilità che non mi risvegliassi mai più...
Fu atroce salutare la mia mamma,il mio papà e G.  fuori la sala operatoria....
Ore infinite di intervento...ogni tanto usciva l'anestesista a dire ai miei parenti: "per adesso A. è ancora viva"...
Superai l'intervento...ma i problemi erano appena iniziati...
Purtroppo una brutta infezione allo sterno (mediastenite) e mille altre complicazioni gravi (tromboembolie polmonari,insufficienza renale ed epatica,setticemie e shock settici,....) mi hanno fatta restare in ospedale per tantissimi mesi....
Ho vissuto l'inferno...sia da un punto di vista fisico che emotivo...
Io non ho mai mollato...ho lottato con le unghie e con i denti...e alla fine ho vinto...
G.  l'ultima volta che uscii dalla terapia intensiva mi disse che poichè aveva avuto troppa paura di perdermi lui voleva vivermi anche un solo giorno da marito e moglie....
Il mio cuore si sciolse dalla gioia....
Per i medici io sono un miracolo...
Inspiegabilmente ho superato setticemie,shock gravissimi....piangono di felicità quando ricomincio a camminare e a mangiare....
Nonostante tutto il dolore,la dura prova che avevo superato per me la vita ora poteva ricominciare....
Organizzai il matrimonio con la paura nel cuore che qualche nuovo problema mi impedisse di vivere il giorno che avevo sempre sognato....
Il giorno del nostro matrimonio però arrivò...
Fu bellissimo....tante lacrime di gioia....tanta speranza ...tantissimo amore...
Io non ero più sola...iniziava la nostra vita insieme...
Da subito iniziamo a sognare un bimbo....
Ma noi sappiamo che dobbiamo aspettare almeno maggio del 2012 per poterci provare...devo smaltire i farmaci citotossici che ho assunto...
Così ci mettiamo il cuore in pace....
Vedo le altre donne incinte e sogno di avere anche io presto un bel pancione...
In quei mesi sono tranquilla....
Decido anche di riprendermi il sogno della laurea...sentivo che era giusto realizzare quel sogno che tanto desideravo...e così torno all'università...
Mille sacrifici,tante lacrime,tante ingiustizie ed umiliazioni ma alla fine con la mia determinazione arrivo a laurearmi....è ottobre del 2012...
Adesso è ora di diventare mamma....adesso posso...
Ma in realtà non è così....perchè a causa del mio ovaio policistico e degli anticorpi antispermatozoo posizionati sugli spermini di G.  (sterilità immunologica) ci dicono proprio prima della mia laurea che la nostra unica possibilità per avere un figlio è ricorrere alla ICSI...
Un'altra dura prova mi aspetta....lacrime infinite....tanta rabbia....
Ma purtroppo,avendo letto tutto il tuo blog, so bene che tu puoi capire tutte le emozioni che si provano dovendo iniziare un percorso di pma.........
A maggio di quest'anno inizia la mia avvventura con la pma...
Il primo tentativo me lo interrompono per scarsa risposta...avevo prodotto un solo follicolo...ma loro mi avevano dato una dose bassissima di gonal f...
Il mese dopo inizio la nuova stimolazione...produco tanti bei follicoli...il pick-up per me è dolorosissimo....sono in iperstimolo....mi ricoverano...niente transfer a fresco....a fine luglio congelo due blastocisti...
La dottoressa mi dice che appena sarà possibile mi trasferirà le mie piccole blastine...
Ma come nelle più belle favole il 23 agosto scorso scopro di essere incinta...
Io e il mio amore tocchiamo il cielo con un dito....finalmente capiamo come è la vera felicità...il nostro sogno più bello si è avverato...
Trascorriamo giorni magici....ci sentiamo mamma e papà...il nostro miracolo è tutto ciò che desideriamo...
Ma poi inizia il calvario delle beta...all'inizio il raddoppio ogni 24 ore c'e'...poi la crescita rallenta...
Ci viene detto di iniziare a pensare che questa gravidanza possa finire...
Io mi dispero...piango tutte le mie lacrime...mi dico che il mio miracolo non può non compiersi....
La vita non può essere di nuovo crudele....
Già ho sofferto troppo...
Anche G. è distrutto....
E poi la sera del nostro anniversario,il 6 settembre scorso,iniziano le perdite e i dolori...
Vado in pronto soccorso e la diagnosi fa ancora più male...la mia era una gravidanza extrauterina...
Il mio dolce angioletto è bloccato nelle mia tuba sinistra....
Mi ricoverano...all'inizio vogliono operarmi poi però le beta scendono e ieri mi dimettono...
Decidiamo di prenderci qualche giorno di tempo...io vorrei evitare il methotrexate...spero che almeno questa sofferenza mi sarà evitata...
Oggi sto iniziando a capire che il mio angioletto non nascerà mai...
Il nostro sogno è finito...
Ho il cuore spezzato dal dolore....
Ti ho raccontato tutta la mia storia perchè credo che nonostante tutto il dolore la mia è anche una storia di speranza...
Io sono un miracolo vivente...
Io e il mio amore abbiamo concepito naturalmente nonostante noi per la scienza non avremmo mai potuto concepire senza una ICSI...
Quindi mi sento di dirti di non arrenderti....
Lotta come hai sempre fatto per raggiungere tuo figlio....sei una donna molto coraggiosa....e ti stimo molto!
Anche io non mi arrendo...
Lotterò con tutta me stessa affinchè il mio desiderio di stringere mio figlio tra le braccia diventi presto realtà....
Un abbraccio. "

domenica 22 settembre 2013

#03 HAPPY PILLS




  1. 11 Claire09 settembre 2013 22:22
    Una mia amica è stata operata giovanissima, ben prima dei trent'anni per un tumore maligno. Dopo la chemioterapia le dissero che non avrebbe potuto avere figli..non doveva proprio pensarci. Quando si sposarono, lei e il marito si abituarono all'idea di restare da soli ma, nel momento in cui costruirono casa, suo padre fece di tutto affinchè nell'appartamento fosse prevista anche la camera per "il bambino". Ricordo che suo padre parlava di questo nipotino senza mai dubitare che sarebbe arrivato. E ricordo il sorriso della mia amica quando, tempo dopo, comunicò a noi, increduli, che era incinta! Sul momento ci preoccupammo per la sua salute ma tutto andò benissimo..partorì un bambino bellissimo. Non ci crederei ma poco dopo il parto restò incinta per una seconda volta.Adesso ha due tesori. Alla faccia di tutto il dolore che ha dovuto affrontare e di quello che secondo i medici non si sarebbe mai potuto avverare. La vita sa sorprenderci,non bisogna perdere la speranza.Ti abbraccio.


  2. 12 mamma, che emozione!11 settembre 2013 16:03
    Anna cara, il timore di dire qualcosa di poco delicato mi ha frenato nel risponderti sinora, che sciocca che sono, tu hai cuore e mente più che aperti...
    Ecco le mie due storie. la prima è la mia, non difficile come le storie di alcune di voi ma comunque difficile per me: resto incinta appena iniziamo a pensarci, lavoro, esco, mi diverto, tutto perfetto come una favola e poi perdo il mio bimbo a 12 settimane (io lo so che era un maschio, anche se non ne ho la certezza) e il mondo crolla, tutto crolla. Impazzisco dal dolore, poi passano i mesi e decidiamo di avere un altro bimbo, il secondo, il primo avrà sempre il suo spazio nel mio cuore. passano mesi prima che arrivi Piccolo Uomo, sembra non arrivare mai, e per lui mi tocca stare 5 mesi ferma a letto, poi nasce e tutto si colora di felicità. Poi nemmeno due anni dopo facciamo un mezzo pensiero... e arriva a sorpresa la Gattina. Quando persi il mio primo bimbo, lo giuro, mai avrei pensato la vita sarebbe stata poi tanto generosa con me.
    L'altra storia è quella del cugino di mia mamma: un tumore da giovane, chemio e altre terapie, i medici gli dicono che sta bene ma a causa delle terapie non potrà avere figli. Passano gli anni e la sua fidanzata storica, quella che gli è rimasta accanto anche durante la malattia, lo lascia: può affrontare tutto ma non rinunciare ai figli. Lui è a pezzi, poi anni dopo incontra un'altra ragazza che lo ama per come è, si sposano consapevoli di restare in due. Passano gli anni, una mattina sua madre gli dice: ho fatto un sogno assurdo, tuo padre mi diceva che presto sarei diventata nonna... Lui resta a bocca aperta perche avevano fatto il test la sera prima, positivo, incredibile eh? Ora Rebecca va al liceo ;)
    Ti abbraccio

    Storia numero 1. Stati Uniti anni 70: una giovane coppia innamorata si sposa e per 7 lunghi anni cerca un figlio che non arriva. Decidono cosi per l'adozione così a pochi giorni da Natale adottano M che ha due mesi. Esattamente 9 mesi dopo nasce S. Storia numero 2: non ho mai conosciuto la mamma del mio fidanzato, se n'e andata pochi mesi dopo che io e lui ci siamo conosciuti. Era una Pediatra e io ho preso 30 e lode all'esame di Pediatria e all'esame per entrare in scuola di specialità mi e capitato un caso pediatrico. In scuola ci sono entrata e so che i nostri bambini ce li manderà lei al momento giusto. Sono un medico ma tante cose so che vanno al di la' della ragione ed e' bellissimo così. Storia numero 3: Romina, il suo blog di chiama il codice di hodgkin. Arriverà Anna arriverà lo so. Ti abbraccio. Gi

    14 eroLucy 17 settembre 2013 03:41
    Annina, leggo solo oggi incuriosita dal tuo post piu' recente. Che bella questa tua idea. Posso dirti della mia dolce amica Daniela, non so quante fivet, mi pare tre. Resta incinta due volte ma in poche settimane perde I cucciolini. Fa domanda di adozione nazionale,lei ed il marito sono pronti ad "accettare tutto", arriva M., un meraviglioso e sanissimo bimbo non riconosciuto dalla mamma alla nascita. Un dono vero. 
    Poi resta incinta. Naturalmente, inaspettatamente, senza alcun tentativo mirato. E oggi M. ha un anno e mezzo.
    Annina, daje.
    1. eroLucy col cellulare oppositivo

    2. 15 SuPeRaNa17 settembre 2013 08:20
    3. Io hai miracoli ci credo. Credo cchele lacrime prima o poi devono scendere per la felicità. Si chiama speranza è nel nostro essere. Poi uno è libero di crederci o meno ma tutti siamo portati a sparare nel miracolo. 
    4. Il mio si chiama riccio.Arrivato dopo una bella diagnosi per me : tube chiuse (?) Antimulleriano non basso di piu...poi trovarono ovaio policistico.A tutto questo si aggiunse maritone con degli spermiogrammi in caduta libera..sempre immobili e con forme anomale. Poi le fivet fallite. E tutto intorno un fiorire di pance. L ultima icsi anzi la prima e ultima..con il moto "o la va o la spacca"- avrei mollato se fallivamo.
    5. Eccoci qui esattamente 19 mesi dopo..oggi riccio ha precisamente 10 mesi! Si abbiamo perso il gemello..ma sono certa che il mio piccolo si è sacrificato per far arrivare a noi il nostro tiranno. 
    6. Questo è il mio miracolo.
    7. 16 Anonimo18 settembre 2013 12:03
    8. Non ho mai commentato in un blog, ma ti leggo sempre e voglio lasciare la storia di speranza anche io. 4 anni fa a mio marito diagnosticano teratoastenozoospermia severa, 0% forme normali mentre io ho l'ovaio micropolicistico. In due anni di Pma colleziono iperstimolo e polipi endometriali e basta.
      Durante una pausa estiva rimango incinta naturalmente, gravidanza perfetta, ma dopo le delusioni passate ho paura. Purtroppo alla 36 settimana la mia piccola vola in cielo per colpa del cordone ed io ho avuto una forte emorragia e per miracolo non mi asportano l'utero. Tutti i dottori concordano nel dire che un altra gravidanza sarebbe difficile da ottenere e da portare avanti a causa dell'accaduto, ma nè io nè mio marito pensiamo ad un altro bimbo, siamo annientati. Eppure dopo 3 mesi e senza mai avere avuto ciclo rimango nuovamente incinta e la primavera seguente nasce il mio secondo bambino, il mio secondo miracolo.
      Contro tutti i pronostici lui è stato concepito ed è nato con cesareo a 36 settimane, dopo mesi di ricovero ospedaliero, a 11 mesi di distanza dal mio primo parto.
      Forza ragazze, vi abbraccio virtualmente tutte. E.



giovedì 19 settembre 2013

Mi sta solo aspettando

In questi giorni sono molto presa da questioni economiche lavorative.
Il tempo corre, l'autunno sta entrando prepotente, questa settimana ho indossato il pigiama a maniche lunghe e ho messo la coperta pesante sul letto. Ed è un piacere la sera, mettersi a letto, tutti accoccolati.
Stanotte mi sono svegliata con Hope che aveva guadagnato il posto, da fine letto a cuscino inizio letto. In pratica si stava silenziosamente inserendo sotto le coperte, tra noi due.
Fetente.
Il papà di Fab è tornato, e un paio di volte è venuto a trovarci, senza avvisarci, come ieri sera, di ritorno dal cimitero.
Allora abbiamo preparato la cena e abbiamo mangiato noi tre sulla penisola, non sul tavolo di vetro, dove stanno gli ospiti, ed io ho pensato che questa poca cerimonialità, fa tanto famiglia. Fa tanto calore.
Sta bene ed è attivo.
Ad un certo punto ci ha detto che è sereno, dovesse morire domani, ha compreso come sia facile morire, ed è inevitabile la pensi così, dopo aver visto morire l'amore della sua vita tra le sue braccia.
Io ho pensato che questa nuova famiglia mi piace un sacco e che non sarà sempre solo così.
Lo penso pur tenendo lontano ancora per un pò il mio desiderio grande.

Detto ciò, o, a proposito di ciò, sto chiamando alcune persone che in questi ultimi quattro anni di ricerca, abbiamo smesso di frequentare.
In settimana è venuta a trovarci una persona, che a me era molto cara, che non fa parte del giro amici-coppia-neogenitori-bimbiinfasce perchè è semplicemente una single, con una vita che ha dovuto ricostruire lontano dal nostro giro di amici, per i motivi in corsivo di cui sopra.
In fondo, ho pensato, noi due siamo come la mia amica-single. Non siamo collocabili.
Brutta faccenda.
Eppure è così.
Comunque, la riflessione che mi sono ritrovata a fare è che mentre per noi, ciò che ci è accaduto negli ultimi quattro anni, è una ragione valida, o comunque ragionevole, per giustificare il nostro isolamento, la nostra assenza, ecco, per gli altri non lo è.
Lo sforzo che sto facendo è quello di cercare di stare al di fuori del mio loop di aspirante mamma. Il mio è uno sforzo ma mi serve per comprendere gli altri punti di vista.
Frequentare altre persone che non hanno vissuto la nostra storia, mi fa capire delle cose.
Attenzione.
Questo non vuol dire che consideri sbagliato il mio comportamento sin qui, o giusto quello degli altri.
No.
Manco per niente.
Ma alla frase "tutti abbiamo i nostri problemi" pur sapendo con certezza che con questa frase si fa riferimento ai problemi quotidiani che la vita ci mette davanti, vedi lavoro-bollette-amicizie-parenti rompiballe-litigi familiari-dieta, insomma, NORMALITA', mi dico che non è mica tanto giusto paragonare normali questioni di vita a sei interruzioni di gravidanza, al rischio di morire sul lettino di una sala operatoria, alla morte di una mamma.
Ma non è questo il punto.
Il mio non è un ragionamento per costruire la scala dei dolori. Io lo so cosa è stato, cosa abbiamo vissuto, come cavolo ne stiamo uscendo. Non è questo il punto.
Il punto è che, non riuscire ad avere un figlio, non è un problema vero, agli occhi degli altri.
E questo è il dramma alla base delle incomprensioni che molte donne infertili/abortive denunciano, raccontando la solitudine e l'isolamento.
Per il mondo, quasi tutto, non riuscire ad avere figli è una questione che tocca solo certe corde.
Molti mi diranno che è una questione di sensibilità.
Forse.
O forse no.
Io mi sto rendendo conto che chi mi osserva da fuori, non ha compreso questo buco di quattro anni.
La gente intorno a me non è cambiata e non ha capito.
Io, noi, siamo altre persone. Non più come prima.
E' impossibile tornare indietro.
Ma io non voglio più tornare indietro.

Non potevano andare diversamente le cose.
Lo sapevo dall'inizio.
Dal primo giorno in cui abbiamo iniziato a cercare nostro figlio, sapevo dentro di me, che le cose sarebbero andate Tutte così. Tutte in salita.
Come dentro di me so che alla fine mio figlio arriverà.
Ho capito, che praticare yoga, significa portare se stessi al massimo. Cercare di superare quello che è accaduto, e vivere per cercare di superare situazioni per me estreme, ha significato portare me stessa al limite.
E pensavo di non poter arrivare al mio limite.
Ci sono arrivata.
E per questo non posso tornare ad essere quella che ero.

E va bene.


Sto tornando a respirare.
E' questa la cosa più importante.
Mio figlio lo sa.
Mi sta solo aspettando.





p.s

grazie ancora per tutte le happy pills che mi stanno arrivando.
Continuerò a pubblicarle a breve.
grazie infinite



martedì 17 settembre 2013

#02 HAPPY PILLS




  1. Cara Anna, ti leggo silenziosa da un po' ma oggi non posso fare a meno di lasciare la mia personale pillola di speranza e felicità: diagnosi 7 anni fa di oligoteratospermia severa per mio marito, ormone antimulleriano bassissimo per me, optiamo per la ICSI e grazie ad una vera, splendida botta di c. nasce la miaa bimba, che oggi ha sei anni e mezzo. Rimango incinta per miracolo, naturalmente, 2 anni dopo, ma al quarto mese la gine mi dice che non c'è battito. Mi sento morire, e piena di rabbia e convinta di essere in credito con il mondo affronto nei due anni successivi un altro aborto con sospetta mola e due ICSI miseramente fallite. E decido di dire basta, ho scoperto lo yoga non solo come disciplina fisica ma anche e soprattutto come filosofia di vita, riesco a liberarmi dell'acredine che mi sta avvelenando e mi dico che si, posso essere felice così. È si è ripetuto il miracolo, 17 mesi fa è nato il mio bimbo, non ti dico durante la gravidanza, avevo una tale paura di crederci! Invece è andato tutto bene, la vita era talmente perfetta che, beh, non poteva andare così... In effetti è andata anche meglio, e 4 mesi dopo la nascita di A. Ho scoperto di aspettare la mia terza bimba. Oddio sul momento mi sono molto spaventata, non avrei mai immaginato di ritrovarmi con tre bimbi di cui due nati a distanza di 13 mesi, ma mi sono subito detta se sono pazza, dopo tutti questi anni di delusioni, e sono tornata in me. Ora sono qui, contro tutti i pareri medici, con i miei bellissimi bambini, e spero che la mia storia possa dare un po' di speranza a tutti. Il mio gine, simpaticissimo e grande uomo, non mi ha mai detto che i bimbi sono venuti quando ho smesso di pensarci ecc., ma semplicemente "questo dimostra quanto poco ne sappiamo". Ti mando un abbraccio
    Elisa


  2. C'era una volta una ragazza di 18 anni, un po' peperina, un po' anarchica, una grande sognatrice, che si innamora del suo insegnante di arte figuartive di 21 anni più grande di lei. Lui era separato con un figlio. A sua volta lui ricambia il sentimento di lei. Si vedevano di nascosto perchè le famiglie non approvavano affatto, come è facile intuire i pregiudizi erano molti. Desideravano vivere insieme ed avere una famiglia loro. La loro relazione va avanti 4 anni cercando un bimbo fin da subito, ma il frugoletto non arrivava. Lei non ci credeva più...si era iscritta all'accademia di belle arti e ormai aveva perso le speranze...per non pensarci si dedicava anima e corpo all'arte tanto che non aveva fatto caso al fatto che non le erano tornate da tre mesi (spesso non aveva il ciclo, lei non sapeva affatto cos'era la regolarità). Poi le nausee e all'improvviso una sua amica le dice: Ma forse sei incinta?
    E così che lei scoprì di essere la madre dell'uomo che sposerò tra pochissimi giorni!! 

  3. Cara Anna, mi paleso di rado ma oggi voglio darti il mio contributo. Ho due storie, tratte dalla mia famiglia.
    Nella prima la protagonista è una mia zia, avviata verso una serena esistenza da zitella (e uso volutamente questa parola al posto della più neutra single, perché è così che lei si rappresentava a se stessa e al mondo). Alla soglia dei quaranta conosce un uomo, e si sposano. Perdono un bambino nelle prime settimane di gestazione, fanno analisi su analisi e si rassegnano a bastarsi l'uno all'altra. Poi resta incinta naturalmente, e nasce F. La avvertono che è stato un evento raro, che ha riserva ovarica inesistente e infatti non le torna il ciclo. Perché è rimasta di nuovo incinta. Ora ha 48 anni e due figlie piccole. I miracoli sono intorno a noi :-)
    La seconda storia è off topic e meno lieta di questa, ma per me conta molto perché mi tocca più da vicino e perché nella mia vita è stato sempre il faro per credere che dal dolore può arrivare anche la gioia.
    Negli anni '80, ero bambina, mio nonno morì all'improvviso di infarto mentre noi ci trovavamo in vacanza a casa sua. Dolore sgomento e sofferenza. Non dimenticherò mai il pianto di mia madre, a me che ero bambina sembrò che si rovesciasse il mondo più che per la morte del nonno, perché vedevo lei piangere. Per via del funerale rientrò al paese anche un suo cugino pediatra che viveva da tutt'altra parte e non tornava praticamente mai. Fece un giro di visite generali a noi bambine di casa e se ne andò. Tornò il giorno dopo dicendo di non aver chiuso occhio tutta la notte per il pensiero: rivisitò ancora mia sorella di un anno e confermò il suo timore. Una massa nell'addome. Nessun sintomo. Visite, peregrinazioni, ospedali. Tumore operabile e guaribile grazie alla precocità di diagnosi. Mia sorella oggi è adulta sana e forte (e con un bel caratterino, ma non si può avere tutto dalla vita ;-) ). Mio nonno se n'è andato per un motivo, se ne è andato per lei. Dal dolore sbocciano i fiori, a volte.
    TI abbraccio forte, Anna.

    1. Anni fa si creo una grande amicizia tra me e una donna di circa 40 anni. Non poteva avere figli, era troppo leggera, davvero troppo piccola..magra.. per riuscire ad avere bambini.La sua salute non glie lo permetteva.
      Ricordo perfettamente il giorno in cui mi chiamò e mi disse che ero la prima a cui diceva che, miracolosamente, inaspettatamente, era incinta. Stavamo partecipando al corso di formazione per clown dottori..durante il corso si rideva tanto, sempre. Il carico di endorfine che facevamo lì l'avremmo poi portato con noi come veicolo di "cura". Io in quell'anno durante il corso non mi sono mai ammalata (e mi ammalavo ogni due mesi minimo, venivo da un trascorso poco "in salute")e lei ha finalmente realizzato che ogni cosa è possibile se c'è amore. Scusa la banalità o la retorica ma la storia è proprio questa.
    2. non so se conosci la storia di Nonsisamai:
      http://www.nonsisamai.com/2010/06/storia-di-un-bambino.html

      grazie per il post, ne ho bisogno pure io di pillole positive in questi giorni!

lunedì 16 settembre 2013

#01. HAPPY PILLS

  1. al nido che frequenta mia figlia ieri ho conosciuto la mamma di a., ha 47 anni e sua figlia 2 anni e qualche mese. parlando le dico che mia figlia e' nata grazie alla pma e lei mi racconta la sua storia e gli svariati tentativi di fecondazione prima di abbracciare la sua bambina.. "ma io lo sapevo" mi dice "sapevo che non dovevo mollare perche' lei sarebbe arrivata. anche se ancora oggi sono incredula e quando dico 'sono la mamma di a.' mi scendono le lacrime e mi si strozza la voce in gola". un abbraccio sofonisba
  2. 02 Sandra 06 settembre 2013 19:59
    Te l'ho raccontata nel post precedente, e poi c'è Federico nato dopo 4 tentativi con la PMA falliti, naturalmente, da una quarantenne che stava pensando seriamente all'adozione. Ti avevo mostrato il fiocco nascita che gli abbiamo preso, tempo fa, ora Federico cammina. Secondo me riceverai un sacco di pillole colorate. Tanta felicità per la tua amica e anche per te, che ti stai ritrovando in questo settembre.
    Un abbraccio Sandra Milano

    Ricordo di una ragazza, una storia letta in internet però, lei aveva avuto sei aborti ed era riuscita ad avere una bambina. Scusa se non è un'esperienza diretta. Di persona invece conoscevo un'altra signora, ha avuto quattro aborti ed ora ha una figlia; so che ha preso cortisone. Entrambe perdevano i bambini nel primo trimestre.
    Non so se possono servire queste storie Anna, se ti possono dare un pò di speranza. Io te le porgo e in fondo le racconto di nuovo anche a me stessa, ne ho bisogno.
    Chiara

    04 Sandra 07 settembre 2013 18:56

    Mi è venuta in mente una blog amica del mondo creativo, ne ha persi 6, tra cui 2 gemelli, 4 prima del primo figlio, e 2 (i gemelli) prima della piccolina nata pochi mesi fa, la mamma ha ora 40 anni e ha portato a termine la prima gravidanza quando proprio non ci pensava più, tanto che aveva persino ricomprato la moto, all'epoca arrivò a lasciare il lavoro perchè le avevano detto che era fonte di stress che non la faceva abortire.
    Sandra

    05 ElizabethB07 settembre 2013 21:55

    La mia amica M. Sembrava impossibile: problemi oggettivi lei, problemi oggettivi lui. 2 tentativi falliti di fivet e poi, senza programmi e senza più pensarci, senza più nemmeno la speranza, è arrivata Veronica, che ha pure preso in giro tutti fingendosi un maschietto per nove mesi! L'ho raccontato qui http://elizabethbennett76.blogspot.it/2013/07/m-ce-lha-fatta.html, forse l'avevi letto.
    Dai Anna, dai!

venerdì 6 settembre 2013

Belle storie come pillole di felicità



Che me lo fate un favore?
Questo è un appello.
Non una richiesta di aiuto.

Una coccola.
Una speranza.

Un'illusione benevola.


La mia amica F., ora lo posso dire, dopo tanti aborti, tanti quanti i miei o giù di lì, tutti nel primo trimestre, senza causa, ora ha una bimba in pancia. Passata l'amniocentesi, che è andata bene, ora possiamo gridarlo ai quattro venti. La mia amica ha superato i tanto temuti quarant'anni e la sua riserva ovarica è pressocchè pari a zero. E non ho detto ancora che lei, non ha mai smesso di credere che le cose sarebbero comunque andate così, e che continuamente, quasi quotidianamente, dice a me: 
"non perdere la speranza".

Ora, la maggior parte mi dirà che i miracoli non sono cosa che ci appartiene e che appartengono agli altri.
Volevo raccontarvi queste cose prima che gli ultimi tre mesi precipitassero nel disastro più completo e mi invitassero a non credere più alla speranza e al destino.

Invece sono ancora qui.
Risorta dalle ceneri.
Come i gatti che c'hanno sette vite.
Un pò de' coccio, direbbe qualcun altro.

Questa estate è stata una brutta estate, ma difficilmente io ricordo, a prescindere dagli eventi, una bella estate, perchè non è la mia stagione preferita e perchè si vede che ogni tanto deve andare così.
Ho incontrato persone che hanno scosso la testa dopo aver saputo quale è stata sin qui la mia storia.
Nei loro occhi ho letto la compassione e il disappunto quando con forza ho dichiarato di voler ancora cercare mio figlio.
Non sto bene, ma combatto ogni giorno per cercare di guardare al futuro.
Con le unghie e con i denti.
Anche per non essere più guardata con compassione e pietà.
Non ho voglia di ricominciare ad indagare, rifare esami, rivedere i dottori, tornare in ospedale, ricominciare a prendere medicine (mi bastano quelle per la gastrite che sono già pesanti), insomma, non mi  va di prendere per la collottola il destino e sbatterlo al muro per minacciarlo di fare quello che voglio io. Non so io che comando.
Ho bisogno che sia il destino a condurre il gioco, comunque andranno le cose.
Non ho nulla da rimproverarmi, nulla davvero.
Ho cercato, indagato, chiesto disperatamente perchè.
Perchè mi è successa questa cosa.
Perchè i miei figli se ne vanno.
Volevo a tutti i costi avere un mostro da combattere, una causa, qualcosa contro cui urlare e fare la guerra.
Guerra.
Tante volte ho pronunciato questa parola.
Ora voglio pace.
Ne ho bisogno come l'aria.
E non vuol dire che ho perso la battaglia. Semplicemente non voglio più combattere. Perchè non è questa la strada. La strada è un'altra lo so. Ed è questa, quella di prendere quello che mi arriva, vivendolo fino in fondo.
Oggi sono tre mesi senza la nostra mamma, tre mesi di intenso dolore, di difficoltà a respirare, di desiderio profondo di ricominciare a costruire, senza.
Devo costruire, nonostante tutti quei senza. Senza i nostri figli. Senza le nostre persone più care.
Devo farlo, perchè questa è vita e stare fermi non è vita.

Ho voglia di credere ai miracoli.
Questo è il succo.
Lo scrivo qui,  lo chiedo a Carla che ci protegge, lo chiedo ai miei bambini.
Lo chiedo a me stessa.
Lo chiedo a voi.

Ho bisogno di sapere che esistono storie come quelle della mia amica F., senza senso, senza ragione, senza raziocinio.
Lo so che esistono queste storie. Qualcuno me le ha raccontate. Ma io non le ho ascoltate.
In passato vi ho chiesto di raccontarmi le storie simili alla mia, ed è stata condivisione di dolore. Ci siamo fatte bene, ci siamo aiutate a vicenda.
Ora ho bisogno di questo.
E so che anche molte di voi ne ha bisogno.

Basta dolore.
Alimento la speranza.
Qualunque speranza.
Come pillole di felicità da assumere con un bicchiere d'acqua.
Facciamo che è l'unica prescrizione a cui darò retta per ora.
Comunque, che esse siano storie di gravidanza, di malattia guarita, di coincidenze che alimentano altre coincidenze andate a buon fine

Vi attendo.
Non vedo l'ora.

mercoledì 4 settembre 2013

pensieri incastrati

Stanotte sono rimasta seduta sveglia dalle 2.53 alle 5.40.
Sono precisa perchè ho guardato la tv durante tutto questo tempo e il decoder mi dava l'ora esatta, che inesorabile scorreva.
Ero sveglia e seduta perchè era l'unica posizione che mi dava sollievo ai dolori lancinanti che questa stronza di gastrite mi sta regalando.
Odio l'estate.

(ma amo questa donna)

L'ho già detto?
Lo ripeto.
L'inizio di settembre è per me l'inizio della mia personale primavera, ma senza allergia ai pollini.
E scusate se è poco.
L'inizio dell'attività lavorativa, della fase creativa, dei nuovi progetti.
Finalmente posso godermi i pranzi in giardino senza essere assaltata dalle zanzare e dormo finalmente con la copertina di cotone.
E non vedo l'ora di ributtarmi nel traffico romano, tra pochi giorni ricomincia la scuola e la Flaminia darà il meglio, lo so, non mi deluderà. Così, ferma tra una macchina e l'altra, potrò farmi le mie telefonatine, fare colazione e ripetere a me stessa che non farò tardi all'appuntamento anche stavolta. No stavolta no.
E poi arriverà la pioggia autunnale, quella fredda, che lava via.
E l'odore del bosco e quello delle castagne.

Comunque, prima di scadere nella banalità più spicciola, ricordo che stanotte ero sveglia e guardavo la tv, pregando che il dolore mi lasciasse presto.
In questo lasso di tempo ho visto in ordine un "cambio moglie", un "le ricette di Vissani", una trasmissione su TV2000 che parlava di una coppia che dopo tre figli è scoppiata e poi si è riaccoppiata, e un "24 ore in sala parto".
No dico, parliamone. Ma anche no.
Che gestire i dolori da gastrite e le lacrime che scendono quando ti spari un parto in diretta tv non è cosa da poco. Ma sono cresciuta. Un anno fa non riuscivo nemmeno ad arrivare alla sigla di questa cazzo di trasmissione fatta solo per noi infertili. Perchè diciamolo che le donne che hanno già partorito queste trasmissioni non se le guardano. Le guardiamo noi, noi con il marchio, noi masochiste. E poi piangiamo lacrime calde, dicendoci che pure noi un giorno. Avoja.

Col cavolo.
aggiungo io.

Mi dispiace scriverlo, ma sento così lontano in questo momento il bisogno di gravidanza che quasi non mi riconosco.
Sono talmente stanca, provata fisicamente, acciaccata, preoccupata e incredula, che l'idea di vedermi con una pancia, nuovamente schiava di medicine che andrebbero ulteriormente ad aggravare la mia nuova amica gastrite, no. Non ce la faccio.
Questa estate ho avuto più di una crisi.
Di quelle serie. Brutte.
Di quelle che urli proprio.
Che dici che questa è una vita di merda e a quarant'anni non ho niente in mano.
Insomma una di quelle crisi che mettono in gioco tutto. Dalla famiglia, al lavoro, alla casa, ai rapporti amicali e parentali. Quelle crisi che, se non sapessi che servono a buttare fuori tutto lo schifo, come se lo vomitassi modello esorcista, ti dovrebbero proprio preoccupare. Che dovresti proprio fare visita ad uno psicanalista.
E invece non lo fai. Ti becchi la gastrite.
In attesa dell'autunno.
E finirà questa estate del cavolo. Finirà.
E allora avrò pace.
E ricomincerò a parlarti e a cercarti figlio.
Dicono che i miracoli arrivano quando meno te li aspetti.
Si, certo.
Forse.
Come no.
E una parte di me un pò ci crede.
Altrimenti non starei qui a ingarbugliare i pensieri e metterli giù, senza un senso, senza uno scopo.

Sarebbe bello stare bene.