venerdì 29 luglio 2016

con i capelli corti

27/10/14   


Sono nata con i capelli lunghi.
Li ho portati corti quando avevo un anno, ma dovevo dar tempo loro di crescere, e poi a dieci anni, quando mia madre mi mandò alla colonia estiva e allora decise di tagliarmi i capelli come un maschio, perchè erano troppo lunghi da asciugare da sola e perchè al mare faceva troppo caldo.
La odiai per questo.
Quel taglio rappresentò la fine di Anna bambina. Non a causa di quel taglio, semplicemente accadde che nacque mio fratello, l'ultimo di cinque figli, io la prima. A undici anni con quattro fratelli sei grande, non c'è storia. E non c'è taglio di capelli che possa reggere.
Iniziarono le medie e impiegai giusto quei tre anni per riaverli lunghi come dicevo io, giusto appunto pronta per iniziare le superiori con la mia folta chioma riccia, chioma riccia che mi difese fino ad oggi, rappresentando una me nel mondo caratterizzata così.
Con quei tanti capelli ricci.
Tanti.
Davvero.

Vi racconto questo, figli miei, perchè sappiate che mia nonna è morta a novantanove anni con i capelli lunghi e non tutti bianchi, legati in una treccia di tradizione che rappresentava una certezza per noi bambini.
Noi bambini nipoti che a turno avevamo l'occasione di osservare quella treccia sciogliersi, rimanendo incantati di fronte a quei tanti capelli lunghi, fini, neri, spazzolati così bene che la nonna ci sembrava una donna nobile, una regina, una fata azzurra da baciare.
Sua figlia, mia madre, anch'essa, aveva gli stessi capelli. Neri, lunghi lunghi, lisci, tanti. Davvero tanti.
Mia mamma poi li tagliò un giorno, quando nacque mia sorella tredici mesi dopo di me, eppure ho spesso pensato al mio più antico ricordo e questo coincide con una me in braccio a mamma, nella vecchia casa, mentre parla al telefono, ed io che gioco con quei capelli lunghi, profumati, bellissimi.
Mamma a settanta anni tra un mese, ha pochissimi capelli bianchi, come mia nonna.
Come me.
Orgogliosamente senza tinta, con un solo superstite capello bianco, bianco dalla radice alla punta, conseguenza di quando l'altra vostra nonna se ne è andata all'improvviso un anno fa.
Insomma, la storia è lunga come vedete, noi siamo donne con i capelli forti e senza trucco, molto pratiche, poco vezzose. Con le mani larghe, il profilo deciso.
I miei capelli mi hanno rappresentato per quaranta anni.

Poi tre giorni fa li ho tagliati.

Ho pensato che quella Anna con i capelli lunghi non esisteva più.
Ho pensato che le mie radici ci sono,  mi sono costruita, esisto. Comunque.
E voi non ci siete più.
Ve ne siete andati e non tornerete più.
E non sarà quella Anna a farvi tornare.
Non tornerete e basta.
Avete un nome e un cognome e ora state camminando per conto vostro.
Mamma è cambiata.
Mamma non sa cosa farà.
Mamma ha tanti dubbi e le sue insicurezze ormai la seguono, con i suoi capelli corti.
Mamma sta bene.
E ha paura di tornare a non stare bene tornando a chiamare uno di voi.
Ecco perchè attendo.
Ecco perchè vorrei un miracolo con me, perchè io non ce l'ho il coraggio di fare nulla, sono una cattiva mamma. Non faccio il massimo per avere con me uno di voi.Non dò un calcio in culo al destino. Lo aspetto questo destino.
Alla fine è tutto un bluff.

Con i capelli corti.
Una donna che trema.
Una donna che tiene le porte della propria casa aperte, ma che se si entra con i tacchi a spillo, invece che in punta di piedi, i danni che si fanno, lasciano il segno e fanno male.
E allora le porte rimangono chiuse.
Fino a quando non smetterò di tremare.